Nel suo libro “Come seme che germoglia. Sacerdoti nella malattia” (LEV edizioni), Vittore De Carli, giornalista e presidente dell’Unitalsi lombarda, racconta dodici storie di sacerdoti che incrociano la malattia sul loro cammino. Fatica, dolore, scoramento ma anche opportunità e speranza.

L’autore ha scelto di dedicare il volume alle persone che lo hanno aiutato a crescere nella fede e nell’impegno nei confronti di chi vive la sofferenza.
E poi «Ai sacerdoti incontrati lungo il cammino, fin dall’infanzia: da quelli della mia parrocchia d’origine, Santi Ippolito e Cassiano a Olgiate Comasco, fino ai preti, ai vescovi e ai cardinali che, da assistenti, da pellegrini, hanno condiviso l’esperienza di servizio dell’Unitalsi, offrendo esempi di fede e carità» ha scritto De Carli nelle prime pagine del libro.
«È facile vedere la malattia quando si ha di fronte una persona in carrozzina, non è altrettanto facile quando la malattia non è visibile – ha detto De Carli – Ancora di più dobbiamo imparare ad ascoltare gli altri per capire la sofferenza invisibile, a maggior ragione i nostri sacerdoti che hanno dedicato la vita a noi e alle nostre comunità».
Dodici storie di vita (una di queste racconta di un sacerdote morto prematuramente dopo pochi giorni dalla sua ordinazione sacerdotale), dodici semi che – nella malattia, nella disabilità, nella sofferenza e nell’amore – germogliano e portano frutto, per il bene di tutti.