Ieri su Padre Pio TV la serata di ACS per i cristiani perseguitati
Padre Pio Tv ieri sera ha contribuito a lanciare nel mondo un appello importante: squarciare il velo dell’indifferenza. Una serata planetaria: il Colosseo Rosso. Una serata seguita idealmente da 251 milioni di cattolici che in 50 Paesi del mondo soffrono le persecuzioni, gli arresti, la prigionia, tortura e morte. Ricordare il martirio involontario. La fede è un diritto che viene riconosciuto da quasi tutti gli Stati, tranne 50. Una serata non dedicata alle statistiche ma per manifestare la solidarietà, la vicinanza e l’amore a uomini, donne e bambini che ogni giorno vanno a Messa correndo il rischio di essere arrestati.

L’evento, trasmesso integralmente in prima serata su Padre Pio Tv, è stato organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) dal carattere internazionale: infatti, altri tre monumenti del mondo, in contemporanea, al Colosseo, si sono illuminati di rosso: la Cattedrale di Sant’Elia ad Aleppo, in Siria, e la chiesa di San Paolo a Mosul, in Iraq. Luoghi simbolo della persecuzione religiosa. In tanti, nonostante la pioggia, sono accorsi alla terrazza di Colle Oppio per partecipare alla serata, alla quale hanno preso parte i più alti rappresentanti della Chiesa cattolica, tra i quali il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, il Segretario Generale della Cei, mons. Nunzio Galantino; per le Istituzioni europee, il presidente dell’europarlamento Antonio Tajani. Duemila anni dopo il martirio dei cristiani, il Colosseo, simbolicamente si è colorato di rosso. Un urlo contro l’indifferenza.
Mantovano: illuminiamo realtà lasciate nell’oscurità
Alfredo Mantovano, presidente di ACS, ha ricordato che Papa Francesco nella mattinata di ieri ha incontrato Ashiq Masiq e Eisham Ashiq, marito e figlia di Asia Bibi, pachistana condannata a morte per blasfemia, ed ha abbracciato Rebecca Bitrus, nigeriana rapita da Boko Haram. Idealmente nell’abbraccio erano presenti tutti coloro che sono perseguitati per causa della fede. Mantovano ha ricordato che il Colosseo è stato «un luogo terribile, perché duemila anni fa chi proclamava la fede in Cristo veniva dato in pasto ai leoni. Papa Francesco ci ricorda che oggi i colossei sono molto più feroci di duemila anni fa, peccato che se ne parli poco».«Oggi – ha detto Mantovano – vogliamo illuminare realtà lasciate nell’oscurità: questa serata serve a dimostrare che ciascuno di noi può dire e fare qualcosa. Davanti a questo luogo, anche tu che ci stai seguendo, hai la possibilità di scrivere pagine di storia diverse e migliori. Aiutaci ad aiutare questi nostri fratelli nella fede».

La libertà religiosa è continuamente minacciata
Il Segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ha affermato: «la libertà religiosa è continuamente minacciata sia per quanto riguarda i cristiani sia per gli appartenenti ad altre religioni». Da Parolin è arrivata una ferma «condanna di tutte le persecuzioni nei confronti di qualsiasi persona credente». Ed ha aggiunto: «Aleppo e Mosul sono luoghi simbolo dell’immane dolore provocato da ideologie fondamentaliste. Vengono stasera collegate con un altro luogo simbolo di forte risonanza per i cristiani: il Colosseo», scelto nel 2000 da Giovanni Paolo II per la commemorazione ecumenica dei testimoni della fede nel XX secolo. «Spargimento di sangue che continua tuttora anche nel nostro tempo».
Un pensiero ai cristiani perseguitati
Il pensiero del cardinale è andato a tutti i cristiani perseguitati che subiscono violenza «frutto di odio cieco». Cristiani che soffrono «le conseguenze di gravi violazioni della loro libertà fondamentali, tra cui la libertà di religione». Persone che vengono provate dalla violenza a causa della propria fede: «Questi nostri fratelli – ha concluso Parolin – sono le prime vittime di una mentalità che non conosce lo spazio per l’altro, che preferisce sopprimere piuttosto che integrare, di ideologie che non conoscono il rispetto per la dignità umana. Solo tornando a Dio possiamo diventare artefici di pace».

Grazie per la vostra testimonianza coraggiosa
Mons. Galantino, segretario della Conferenza Episcopale Italiana, ha ribadito: «il Colosseo illuminato di rosso evoca e ricorda il sangue, il martirio, il sacrificio per amore». In un mondo come il nostro, sempre più a corto di «testimoni credibili, appassionati di Cristo e del Vangelo», in un mondo che fa di tutto per ridurre la «portata rivoluzionaria del Vangelo, siamo qui per dire grazie». Il segretario della CEI ha rimarcato il grazie. «Grazie a tanti uomini, donne e bambini per la loro testimonianza coraggiosa». Il loro martirio «sta a dirci che ha senso essere e rimanere fedeli a Gesù e al suo Vangelo». E se il nostro mondo sta conoscendo tragedie immani alle quali «rischiamo di abituarci con indifferenza è perché non si accetta la rivoluzione dell’amore evangelico». Il sangue dei nuovi martiri «è condanna alla nostra superficialità con la quale viviamo la nostra fede, ridotta troppo spesso ad apparenza e cerimonie che non impegnano, ridotta molto spesso a parole semmai pie ma irrilevanti».
Non abbandoneremo mai il Vangelo di Gesù
Galantino ha poi raccontato di una frase affidatagli da una donna cristiana proveniente dalla piana di Ninive incontrata in un campo profughi in Iraq: «dica al Papa che noi non abbandoneremo mai il Vangelo di Gesù». «Papa Francesco – ha ricordato – ci invita continuamente a far sentire la nostra vicinanza a questi fratelli». Quindi, «bisogna fare tutto quello che è possibile per fermare la violenza cieca di chi vigliaccamente assale chiese distruggendole ed uccidendo i fedeli. E’ triste, è assordante, è insopportabile il silenzio di tante istituzioni sulla violenza a danno di tanti cristiani in diverse parti del mondo».
L’Onu riconosca la persecuzione dei cristiani come genocidio
Il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha rivolto un appello all’Onu: «Il Parlamento europeo è sempre stato molto fermo nel condannare le persecuzioni dei cristiani nel mondo, ha avuto il coraggio di definire la persecuzione dei cristiani come genocidio. Mi piacerebbe che l’Organizzazione delle Nazioni Unite avesse lo stesso coraggio e determinazione». Poi ha aggiunto: «Ogni uomo e ogni donna deve potere manifestare la propria religione. Non è un fatto privato. Chi spara e violenta in nome di un Dio spara e usa violenza contro quel Dio. Questo è contro i valori fondanti dell’Europa ed è dovere dell’Europa combattere contro ciò».
Il rosso di ACS negli anni precedenti è toccato alla Fontana di Trevi, il Palazzo di Westminster a Londra, la statua del Cristo Redentore a Rio de Janeiro, la Basilica del Sacro Cuore a Parigi e la Cattedrale di Manila. Quest’anno il Colosseo è tornato a tingersi di quel rosso del sangue versato ancora oggi da tanti cristiani nel mondo.