Quanta attenzione pone alle tematiche ambientali la Chiesa oggi? Ripensando ai diversi messaggi di Papa Francesco, sicuramente tanta, e, probabilmente partendo proprio da questa domanda che è partito il progetto di ricerca “Chiesaecologica”, per misurare la “sostenibilità ambientale” della Chiesa. Si tratta della prima ricerca realizzata a livello internazionale per capire quanto sono “ecologicamente sostenibili” le parrocchie italiane, uno studio che vuole misurare, in generale la sostenibilità ambientale dei luoghi religiosi. Il progetto è stato realizzato in collaborazione tra il CESAB, il Centro di ricerche in scienze ambientali e biotecnologie, l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma e il Corso di Laurea in Scienze delle Comunicazioni dell’Università LUMSA, e sostenuto dalla Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma. Il progetto è partito a giugno, attraverso una serie di interviste ai parroci, per capire quanta attenzione pongono alle tematiche ambientali durante il loro apostolato e quale approccio abbiano le comunità parrocchiali rispetto all’ambiente e all’ecologia. In questo momento la ricerca è ancora nella fase di raccolta dati, ma, ci ha spiegato Giampiero Valenza responsabile del dipartimento comunicazione ambientale del Cesab, «ad una prima analisi possiamo dire di aver incontrato finora parroci molto attenti alla tematica e disponibili anche alla formazione dei propri parrocchiani». La ricerca ha previsto anche delle analisi per dimostrare come rendendo più sostenibili parrocchie o scuole, si possano generare dei risparmi da reinvestire in altre attività solidali, ad esempio. A conclusione di questa fase di raccolta dati, ci sarà, poi, la presentazione ufficiale del dossier, con i dati ufficiali, prevista per fine maggio. Molta attenzione, nella conduzione della ricerca, è stata data anche agli aspetti relativi alla dimensione etica e antropologica legata alla questione ambientale, per capire come risponde l’uomo alla necessità di custodire il mondo dove viviamo. «Noi esseri umani – ha dichiarato Padre Gonzalo Miranda, preside della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Regina Apostolorum, partner del progetto di ricerca Chiesaecologica – abbiamo una responsabilità grande, una responsabilità in più rispetto ai nostri antenati perché con la scienza, la tecnologia, possiamo fare tanto bene al pianeta, all’umanità, ma possiamo fare anche tanto male, possiamo distruggere l’ambiente in cui viviamo e recare un grande danno anche alle future generazioni, quindi bobbiamo prendere coscienza di questa sempre maggiore capacità, possibilità, di manipolare, e quindi di questa sempre maggiore responsabilità etica.
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Nel 1928, fu il cappuccino ligure, padre Antonio Durante (morto in concetto di santità nel 1970), a portare, in Argentina,...