“Sono stato con Madre Teresa tante di quelle volte da non ricordarle tutte. Veniva ad inaugurare i nostri Centri di Aiuto alla Vita, ci appoggiava in ogni occasione nella battaglia contro l’aborto”.
Alla vigilia della beatificazione della suora più conosciuta del nostro tempo, Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita, ha ripercorso per gli ascoltatori di Radio Padre Pio alcuni dei momenti più importanti del suo rapporto con la Madre, nominata presidente onorario di tutti i movimenti per la vita del mondo.
“Il 19 maggio del 1979, pochi mesi prima di ricevere il Premio Nobel per la Pace(e ricordiamo la sua famosa frase l’aborto è il più grande pericolo per la pace), venne a Firenze. L’aspettavamo al Castello Sforzesco per un intervento nella mia campagna elettorale. Don Zeno Saltini(il fondatore di Nomadelfia) aveva già parlato, io cercai di tirarla per le lunghe, ma Madre Teresa non arrivava. Ad un certo punto decisi di andarmene. Proprio mentre uscivo, arrivò lei, e mi disse ‘si faccia coraggio, non abbia paura, pregherò per lei. Non smetta mai di combattere l’aborto. I cristiani in India sono dispiaciuti, perché hanno l’impressione che in Italia anche la Chiesa abbia ceduto’. Era passato un anno esatto dall’approvazione della Legge 194. Nei mesi successivi cominciammo la battaglia per il referendum, e lei tornò a sostenerci un’infinità di volte. Eppure, riuscii a stare a pranzo con lei soltanto in un’occasione, a Bergamo, il 19 ottobre 1980(c’era anche Dom Helder Camara): preferiva stare con i poveri, o in preghiera”.
Casini ha ricordato che anche il giorno dell’attentato a Giovanni Paolo II, il 13 maggio 1981, Madre Teresa si trovava in Italia: era a Firenze, per tenere l’ennesimo discorso contro l’aborto in vista del referendum(previsto quattro giorni dopo, il 17 maggio). Appena saputa la notizia, l’incontro si trasformò in una grande preghiera per il Papa.
Nella foto, la copertina del libro Dateli a me, una biografia della prossima beata scritta, con la prefazione di Carlo Casini, da Piergiorgio Liverani.