“L’Italia può e deve accoglierli”. Sono parole di padre Bruno Mioli, direttore dell’Ufficio per la pastorale degli immigrati esteri in Italia e dei profughi(Fondazione Migrantes), intervenuto sul caso della nave Cap Anamur ai microfoni di Radio Padre Pio.
“Si tratta di trentasette persone che sono fuggite dall’orrore della guerra in Darfur, la regione del Sudan di cui finalmente il mondo si comincia ad interessare –ha ricordato padre Mioli- Vogliamo chiamarli naufraghi, vogliamo dire che formalmente la competenza non spetta alle autorità italiane? Tutto vero, tutto giusto. Ma ora si trovano nelle acque al largo di Porto Empedocle, e l’Italia può e deve fare la sua parte, offrendo loro rifugio. Il nostro paese continuerebbe così a dimostrare, come in tanti altri casi, la grande umanità e generosità della sua gente”.
Di diritto d’asilo, istituzioni e migranti si parlerà a Loreto a partire dal 25 luglio prossimo, per il VII Meeting Internazionale Migrazioni promosso dagli Scalabriniani, che quest’anno ha per tema “Migranti, cittadini della nuova Europa”.