In occasione del 20 novembre – Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia, la Sezione Italiana di Amnesty International promuove l’Azione Minori 2003, una speciale mobilitazione che nelle prossime settimane vedrà impegnati tutti i gruppi locali del movimento in molte diverse iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Due le situazioni scelte quest’anno: il dramma dei bambini soldato nella Repubblica Democratica del Congo e le inumane condizioni dei bambini affetti da disabilità intellettiva nella Federazione Russa.
“La Repubblica Democratica del Congo registra un numero di baby-soldiers tra i più elevati al mondo(alcune decine di migliaia). I bambini e le bambine –ha raccontato a Radio Padre Pio Davide Cavazza, responsabile della campagna italiana- vengono rapiti in strada o a scuola, nei campi profughi e nelle stesse loro abitazioni. In altri casi l’arruolamento può rappresentare una scelta compiuta da bambini separati dalle famiglie e in condizioni di povertà assoluta. L’addestramento è duro e le condizioni di vita nei campi militari spesso causano la loro morte dei bambini. Talvolta vengono costretti a uccidere i propri familiari o a compiere atti sessuali e di cannibalismo sui corpi dei nemici uccisi. Per forzarli a controllare le loro naturali reazioni e la riluttanza a uccidere, i ‘signori della guerra’ li imbottiscono di droghe e alcol”.
Amnesty International ritiene che vi sia più che mai bisogno di un’azione coordinata, a livello nazionale e internazionale, per porre fine al reclutamento e all’uso dei bambini soldato nella Repubblica Democratica del Congo e assicurare che i capi militari e i dirigenti politici colpevoli del loro coinvolgimento nella guerra siano portati di fronte alla giustizia.
Anche la situazione nella Federazione Russa è tragica.
Quasi 30.000 bambini e bambine con disabilità intellettiva languono in 155 internat, istituti le cui condizioni sono crudeli e umilianti.
In alcuni casi si tratta di orfani o figli provenienti da famiglie disgregate, ma più spesso i ricoverati sono stati sottratti ai genitori perché definiti inidonei a essere educati.
Amnesty International chiede alle autorità russe di adottare urgentemente una legislazione basata sui diritti e le speciali necessità di questi bambini: in particolare, si dovrebbero stabilire procedure rigorose, prevedere meccanismi di controllo e revisione delle diagnosi e garantire condizioni adeguate alla cura e al benessere dei piccoli malati.