Fame e sete di giustizia è il tema del pellegrinaggio annuale della famiglia francescana. Religiosi e religiose francescani, francescani laici, amici e simpatizzanti lunedì 24 gennaio saranno presso la tomba di san Francesco per chiedere a Dio il dono della pace. Ai microfoni di Radio Padre Pio abbiamo ospitato fra Danilo Salezze, ofm della Commissione Interfrancescana Giustizia e Pace
Fra Danilo possiamo definire oggi Assisi come città della pace?
Oggi più che mai direi che Assisi significhi pace. Da quando, soprattutto, Giovanni Paolo II ha pensato ad Assisi come luogo di pace.
Il 24 gennaio ci sarà un incontro pellegrinaggio francescano di pace proprio ad Assisi. Come mai questa data? Come nasce l’idea di questo incontro e quale è lo scopo?
Da quando Giovanni Paolo II ha compiuto il suo secondo pellegrinaggio di pace in compagnia di tutti i capi religiosi ci è venuta l’idea di ritrovarci ad Assisi per fare il “tifo” per questo grande Padre della Chiesa che invoca pace e la invoca nel luogo di Francesco. Da quel giorno abbiamo continuato, ogni anno, a portare avanti questo appuntamento giunto alla 3° edizione. Ci rechiamo ad Assisi sempre più numerosi per chiedere la pace e pregare per la pace e ragionare di pace.
A chi è aperto questo incontro? Può partecipare chiunque, oppure è aperto solo alla grande famiglia francescana?
E’ aperto a chi si sente di avere l’animo francescano. Il pellegrinaggio sarà anche l’occasione per rinnovare l’impegno per un cammino di conversione alla Giustizia che è Dio, il quale ascolta la voce degli oppressi di ogni tempo e si impegna fortemente per la loro liberazione.
Il programma della giornata prevede al mattino, dalle ore 10, una assemblea di riflessione con interventi di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, di Giancarlo Penza della Comunità di S. Egidio, del vescovo Giampaolo Crepaldi segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, di Giuliana Martirani dell’università di Napoli. Nel primo pomeriggio è prevista la preghiera per la pace nella Basilica di San Francesco guidata dal vescovo di Assisi S. Ecc. Mons. Sergio Goretti. È possibile partire da Noventa Padovana (Padova) in pullman il mattino dello stesso 24 gennaio alle ore 5 e rientrare per la serata non oltre le 22.30 oppure raggiungere direttamente Assisi per ritrovarci in tanti presso la Basilica del Santo.
Lei spesso è impegnato in giro con conferenze e manifestazioni sulla tematica della pace, trova interesse nei giovani su questo argomento?
Sinceramente sì. L’interesse è particolarmente vivo tra i giovani proprio perché i giovani hanno bisogno di speranza. Devono guardare avanti con il cuore e la mente rasserenati da qualcosa che li può attendere e dare sicurezza. Oggi, purtroppo, non sono molti le luci che vengono dal futuro. Questa diffusione planetaria della violenza mette molta paura. I giovani si chiedono: “Cosa c’è dietro l’angolo?”. Assisi viene considerata dai giovani come un faro di luce e Francesco è considerato come la persona credibile che mette tra i fini principali della sua vita il vivere una pace con tutta l’umanità e con tutti gli uomini.
Il tema scelto per questa 3° edizione del Pellegrinaggio è : “Fame e sete di giustizia”. Ci spieghi il perché di questa scelta.
La parola evangelica parla di “giustizia”. Ne parla come di un bene tanto prezioso quanto assente nella vita della umanità. Molti sono gli affamati e assetati di giustizia. Quanta umanità, oggi, ha fame di giustizia! E, fatto più grave, ci siamo oramai abituati a vivere senza la giustizia. Diviene normale vivere tra coloro i quali sono nella miseria; normale assistere alle azioni di oppressione e di intolleranza. Dopo tanta “normalità” non abbiamo più fame di vera giustizia. Noi cristiani, discepoli del Signore Gesù crocifisso per l’ingiustizia del nostro mondo, non siamo più capaci di desiderare i frutti gustosi della giustizia e della pace. Anzi i peggiori conflitti e le peggiori ingiustizie hanno tante volte origine dalla prepotenza dei cristiani.
La giustizia è mancante, ma il dono di Dio giunge ora, oggi, per dare sazietà. La sua giustizia si chiama Gesù Cristo, ed è una giustizia abbondante! Gesù Cristo è la nostra giustizia! Così questa “giustizia” non resta un ideale o un sogno utopico, ma è una persona, anzi è il Signore della nostra vita. Egli ci permette di camminare verso il suo Regno che viene e in questo cammino la sua giustizia ci permette di condividere ogni cosa con altri, con coloro che scopriamo essere fratelli e sorelle