Lavorare insieme per rendere la legge 194 meno ingiusta.
Questo il succo dell’appello che il presidente del Movimento per la Vita rivolge al ministro della Salute Livia Turco.
”C’è un grande bisogno di pacificazione sul tema del diritto alla vita” afferma Carlo Casini intervenendo nel riacceso dibattito sulla legge italiana che disciplina l’Ivg(interruzione volontaria di gravidanza).
”Il dialogo sulla riforma della legge 194 si può avviare concretamente subito, su due binari. Primo: il riconoscimento che l’uomo è sempre uomo fin dal concepimento ed il principio di eguaglianza vale anche per il concepito non ancora nato e conseguentemente lo Stato ha il dovere di proteggere il diritto alla vita di ogni essere umano anche nella fase embrionale.
Secondo: la rinuncia alla minaccia penale come strumento di difesa del diritto alla vita.
Non potremo mai cessare di considerare ingiusta l’attuale normativa, ma essa diventerebbe meno contestabile se le disposizioni della parte preventiva fossero meno equivoche e se la riforma dei consultori familiari, secondo le linee da decenni indicate dal nostro Movimento, diventasse realtà”.
Il presidente Casini rilancia al ministro Turco la richiesta di riferire nell’annuale relazione al Parlamento non solo il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza, ma anche quello dei bambini sottratti all’aborto attraverso la solidarietà pubblica e privata alle loro madri, e chiede l’introduzione del riscontro diagnostico sugli embrioni abortiti in caso di presunta malformazione.
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