“Il Governo italiano dovrebbe seguire l’esempio del Belgio e bandire munizioni e blindati che contengono uranio impoverito“. Lo ha dichiarato a Radio Padre Pio Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo.
Dal 2001, il Parlamento di Strasburgo ha chiesto una moratoria sull’uso delle armi all’uranio; dopo le recenti ulteriori prove del legame tra l’utilizzo di queste ed alcune gravi malattie, gli appelli sono sfociati in richieste per la messa al bando totale e immediata.
Nel marzo scorso il Belgio, primo paese a bandire le mine antiuomo e in seguito le ‘cluster bomb’, è diventato anche il primo paese al mondo a mettere al bando le armi e i blindati all’uranio.
Le armi all’uranio sono composte da uranio impoverito e contengono plutonio e altri prodotti derivati dalla fissione, che causano contaminazioni radioattive, estremamente pericolose per gli esseri umani e l’ambiente.
Nelle guerre dei Balcani sono state adoperate 14 tonnellate di uranio impoverito; nella prima Guerra del Golfo circa 280; dopo la seconda, dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente iracheno indicano contaminate trecento aree del Paese.
Con oltre 80 organizzazioni aderenti, la Coalizione Internazionale per la messa al bando delle Armi all’Uranio(Icbuw) cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica di tutto il mondo, attraverso rapporti sulle morti per cancro e malformazioni alla nascita verificatisi nelle zone che hanno subito queste contaminazioni.
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