Un orrendo crimine continua a essere perpetrato ancor oggi in tutto il pianeta: la sparizione forzata.
Da qualche settimana per combatterlo è stata adottata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, che mediante gli strumenti del diritto internazionale testimonia l’impegno di Istituzioni ed Organizzazioni non governative su questo fronte.
Da domani a Parigi si apre il processo di ratifica della Convenzione; Amnesty International chiede a tutti gli Stati di ratificarla senza indugio e di introdurre, coerentemente con gli obblighi internazionali assunti, norme attuative efficaci, in uno sforzo congiunto per porre fine a una delle
peggiori violazioni dei diritti umani.
La sezione italiana di Amnesty International, in una lettera al ministro degli Affari esteri, Massimo D’Alema, ha auspicato che l’Italia voglia essere tra i primi paesi a ratificarla.
Secondo gli esperti, in termini di potenziale efficacia la Convenzione è uno dei più importanti strumenti in materia di diritti umani mai adottati dall’Onu. Essa obbliga gli Stati-parte ad assicurare che il sistema legale preveda il diritto alla riparazione per le vittime di una sparizione forzata; chiede di istituire garanzie rigorose a tutela delle persone private della libertà, compreso
il divieto assoluto di detenzione segreta; affronta i problemi della ricerca degli scomparsi e della sofferenza dei loro e familiari.