“Gli attacchi crudeli e spietati dei gruppi armati come al-Qa’ida costituiscono una minaccia alla sicurezza della gente in ogni parte del mondo. Li condanniamo nel modo più totale, ma ci lasciano senza parole anche le azioni dei governi, quando minacciano i principi del diritto internazionale e gli strumenti dell’azione multilaterale, sacrificando i valori globali dei diritti umani al cieco perseguimento della sicurezza.”
Amnesty International, presentando il Rapporto Annuale 2004, condanna “la violenza dei gruppi armati e l’escalation di violazioni ad opera dei governi, colpevoli del più grave attacco ai diritti umani e al diritto umanitario degli ultimi 50 anni, in un mondo dominato da crescente sfiducia, paura e divisione”.
“Quei governi che si dicevano ossessionati dalla minaccia delle armi di distruzione di massa in Iraq, hanno permesso alle vere armi di distruzione di massa –ingiustizia, povertà, discriminazione, razzismo, traffico incontrollato di armi leggere, violenza contro le donne e abusi sui bambini– di dilagare. Il mondo ha disperatamente bisogno di una leadership ispirata ai valori globali dei diritti umani. I diritti umani sono importanti perché offrono una visione potente e vincolante di un mondo migliore e più giusto e un concreto progetto su come arrivarci. Questi valori globali di giustizia sono la strada più efficace per la sicurezza e la pace”.
Secondo l’organizzazione, la guerra contro il terrorismo e la guerra in Iraq hanno di fatto favorito una nuova ondata di abusi dei diritti umani, distogliendo l’attenzione del mondo da quelli già in corso.
Il Rapporto Annuale 2004 di Amnesty International denuncia devastanti conflitti spesso dimenticati, come in Cecenia, Colombia, Nepal, Repubblica Democratica del Congo e Sudan.