La sezione italiana Amnesty International, in occasione della Giornata internazionale per le vittime di tortura, che cade il prossimo 26, lancia una video-petizione per la chiusura della prigione Usa di Guantanamo Bay.
Il centro di detenzione, che si trova sull’isola di Cuba, è stato aperto nel gennaio 2002.
Da allora vi sono stati rinchiusi 750 prigionieri di 45 diverse nazionalità: uno solo è stato processato, quattro si sono suicidati, circa 380 rimangono ancora detenuti, senza sapere di cosa sono
accusati, né a chi potrebbero rivolgersi per contestare la legalità della propria prigionia.
“Guantanamo è il simbolo delle vuote promesse del governo degli Stati Uniti -ha dichiarato a Radio Padre Pio Paolo Pobbiati, presidente della sezione italiana di Amnesty- Non c’è alcun rispetto dei diritti umani e della legge in risposta agli attacchi dell’11 settembre 2001. Torture, discriminazione, disprezzo per i trattati internazionali, hanno caratterizzato i cinque anni e mezzo di questo luogo tristemente noto. Anziché rafforzare la sicurezza, tali pratiche hanno indebolito i diritti umani e la legge, che rappresentano il migliore antidoto all’insicurezza. Chiudere Guantanamo è doveroso e urgente”.