Il “Gelindo” è il testo teatrale popolare più presente e conosciuto in Piemonte, almeno fino alla seconda guerra mondiale.
Negli anni è stato letto e rappresentato nelle stalle, negli oratori, nei teatrini di tutto il Piemonte e il suo protagonista, diventato proverbiale, è entrato fra i personaggi obbligatori del presepio. Ai microfoni di Radio Padre Pio abbiamo ospitato padre Tonino Tomasoni, padre Guardiano del Convento dei Padri Cappuccini di Alessandria e Assistente dell’Associazione “San Francesco” che dalle origini cura la rappresentazione teatrale e Lorenzo Panizza interprete di “Gelindo“.
“Sono ben 80 anni – ha dichiarato padre Tonino Tomasoni – che nelle festività tra Natale e l’Epifania gli alessandrini assistono a quella che viene definita Divota Cumedia ossia Gelindo. Si tratta di una commedia dialettale, l’unica che si rappresenti in città, che ormai fa parte della tradizione. La storia è quella evangelica della nascita del Bambin Gesù, vista attraverso le vicende di una famiglia di contadini che per primi accorrono alla capanna. Abbandonando le parti storiche del testo ci si concentra soprattutto sulla famiglia di Gelindo e sugli avvenimenti che l’attraversano: il censimento, Maria e Giuseppe, la stella cometa, i Re Magi e infine l’atteso evento, cose tanto grandi per occhi troppo ingenui. I contadini si stupiscono e non sempre capiscono, come Gelindo del resto, testa abbassata, tutto preso dagli affanni quotidiani, troppo attaccato ai beni materiali. Tutti infine vengono rassicurati dagli angeli e dopo aver salutato il Bambino nato al freddo per portarci il calore del Suo amore, nato nella povertà per portarci la ricchezza delle Sue grazie, ringraziano il pubblico.
La rappresentazione del Gelindo – aggiunge Lorenzo Panizza – è resa possibile dall’impegno donato da decine di attori dilettanti e tecnici volenterosi, soci dell’Associazione San Francesco d’Assisi, che tutti gli anni si domandano se ancora oggi, in epoca di Tv digitale, comunicazioni satellitari e Internet valga la pena di tornare alla commedia dell’arte”.