“Apriamo di notte una chiesa. E la tua notte sarà più chiara del meriggio”
Così i ragazzi della Pastorale Giovanile della diocesi di Trieste hanno definito lo loro originale iniziativa. Fino al 12 aprile, ogni sabato dalle 23 alle 2 del mattino le porte di Villa Ara, una piccola cappella nel centro di Trieste, rimarrà aperta per accogliere il popolo della notte, di ritorno dalla discoteca o da una serata con amici.
“Un’esperienza coraggiosa – ha commentato don Paolo Iannaccone, giovane sacerdote e responsabile diocesano della Pastorale Giovanile di Trieste – che ha incontrato la risposta di tanti giovani: nella piccola cappella c’è chi si è raccolto in preghiera, chi ha preferito un parlare con me, chi è rimasto in silenzio e chi invece ha fatto conoscenza con gli altri giovani presenti, magari bevendo tè caldo e mangiando una fetta di torta messi a disposizione in un salottino vicino la chiesetta.”
Ad avere questa idea sono stati i giovani della diocesi di Trieste, reduci dall’esperienza maturata a Toronto durante la giornata mondiale dei giovani, idea accolta con entusiasmo dal vescovo, mons. Eugenio Ravignani, che ha espresso soddisfazione su come l’iniziativa sta procedendo.
“Un record – ha aggiunto don Paolo – lo hanno stabilito tre giovani veneti, uno dei quali handicappato, che hanno voluto raggiungere la cappella di Villa Ara in automobile partendo da Mestre. Oppure un giovane cuoco, incuriosito dall’iniziativa, che ci ha promesso uno strudel per sabato prossimo. Speriamo che la nostra proposta non si concluda con la Quaresima, anzi prosegua a tempo indeterminato perché tutti i giovani, nella loro notte, possano imparare a vedere, ascoltare, ed amare!”
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