Arriva l’autunno e di conseguenza la stagione dei funghi. Purtroppo ogni si registrano in Italia circa 200 decessi, e 40.000 casi di intossicazione.
Al Dott. Giovanni Rossi Segretario Nazionale UNPISI (Unione Nazionale Personale Ispettivo Sanitario d’Italia) e Referente Nazionale Ispettori Micologi abbiamo chiesto quali consigli seguire per non rischiare un avvelenamento.
“La prevenzione è alla base, meglio evitare l’avvelenamento da funghi che può causare gravi danni, anche irreversibili al nostro organismo. Innanzitutto i funghi vanno raccolti interi e non in stato d’alterazione ed è bene trasportarli in contenitori rigidi, come cestini di vimini) che consentono l’ulteriore disseminazione delle spore, inoltre si evitano fenomeni di compressione e di fermentazione dei funghi.”
Dott. Rossi esistono dei metodi “casalinghi” per riconoscere i funghi velenosi?
“Assolutamente no! Non esistono metodi empirici, come ad esempio le prove con l’aglio e le monete d’argento per verificare se un fungo velenoso. Non fidatevi di presunti esperti, gli unici autorizzati a controllare i funghi raccolti sono gli Ispettori Micologi delle ASL, inoltre il servizio è gratuito.”
Ci sono delle categorie particolari di persone che deve evitare di mangiare funghi?
“Non si devono somministrare i funghi ai bambini, le donne in gravidanza o che allattano alle persone che presentano intolleranza a particolari farmaci o disturbi allo stomaco, al fegato e al pancreas senza il consenso del Medico.”
Per chi acquista invece funghi freschi presso esercizi come deve comportarsi?
“Prima dell’acquisto verificare che le cassette o involucri contenenti i funghi spontanei siano muniti di un’etichetta attestante l’avvenuto controllo micologico da parte degli Ispettorati Micologi delle Az.USL. Nel caso non sia presente il cartellino di controllo non acquistare il prodotto e segnalare agli organi preposti al controllo degli alimenti N.A.S. ecc.).
Che cosa fare in caso d’avvelenamento da funghi?
“Se dopo aver consumato dei funghi insorgono disturbi recarsi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso, portare tutti gli avanzi dei funghi disponibili, utili ai fini del riconoscimento e non tentare terapie autonome.”