“ La Confederazione dell’Oratorio di san Filippo Neri riunisce le Congregazioni che, a partire dalla prima – fondata in Roma dal Santo e canonicamente eretta nel 1575 da Papa Gregorio XIII con la Bolla << Copiosus in misericordia >> – sono state erette, lungo i secoli, dalla Sede Apostolica “ad instar Congregationis Oratorii de Urbe”.
Con queste parole ha esordito Padre Edoardo Aldo Cerrato, Procuratore Generale della Confederazione dell’Oratorio di San Filippo Neri, ai microfoni di Tele Radio Padre Pio nel corso del programma << Di Terra e Di Cielo >> per ricordare la memoria di San Filippo Neri,confessore del XVI secolo e compatrono di Roma , di cui oggi si celebra la memoria liturgica.
“Al momento attuale, 76 Comunità, dette ognuna “Congregazione dell’Oratorio”, – ha ricordato Padre Edoardo – costituiscono la Confederazione. Siamo presenti in 17 Nazioni: 52 Congregazioni in Europa, 23 in America Settentrionale, Centrale e Meridionale e 1 in Africa per un totale di 490 membri aggregati, ai quali si aggiungono 80 novizi ed un numero di aspiranti che raggiunge il centinaio.Suddivise per area linguistica, risultano 19 Congregazioni di lingua italiana, 24 di lingua spagnola, 11 di lingua inglese, 11 di lingua tedesca, 7 di lingua polacca, 1 di lingua olandese, 1 di lingua francese, 1 di lingua portoghese e 1 di lingua afrikaans. Filippo Neri nacque a Firenze il 21 luglio 1515. Dal padre, probabilmente, Filippo ricevette la prima istruzione, che lasciò in lui soprattutto il gusto dei libri e della lettura, una passione che lo accompagnò per tutta la vita, testimoniata dall’inventario della sua biblioteca privata, lasciata in morte alla Congregazione romana, e costituita di un notevole numero di volumi. Intorno ai diciotto anni, su consiglio del padre, desideroso di offrire a quel figlio delle possibilità che egli non poteva garantire, Filippo si recò da un parente, avviato commerciante , a San Germano, l’attuale Cassino. Ma l’esperienza durò pochissimo tempo: erano altre le aspirazioni del cuore, infatti si trasferì a Roma nel 1534. Vi si recò, probabilmente, senza un progetto preciso. Roma, la città santa delle memorie cristiane, la terra benedetta dal sangue dei martiri, ma anche allettatrice di tanti uomini desiderio di carriera e di successo, attrasse il suo desiderio di intensa vita spirituale: Filippo vi giunse come pellegrino, e con l’animo del pellegrino penitente, del “monaco della città” per usare un’espressione oggi di moda, visse gli anni della sua giovinezza, austero e lieto al tempo stesso, tutto dedito alla preghiera. Si conquistò la simpatia della città eterna, tanto da essere definito << l’apostolo di Roma >>. Ed è sotto la direzione spirituale di P. Persiano che maturò lentamente la chiamata alla vita sacerdotale. Filippo se ne sentiva indegno, ma sapeva il valore dell’obbedienza fiduciosa ad un padre spirituale che gli dava tanti esempi di santità. A trentasei anni, il 23 maggio del 1551, dopo aver ricevuto gli ordini minori, il suddiaconato ed il diaconato, nella chiesa parrocchiale di S. Tommaso in Parione, il vicegerente di Roma, Mons. Sebastiano Lunel, lo ordinava sacerdote. Filippo morì nelle prime ore del 26 maggio 1595, all’età di ottant’anni, amato dai suoi e da tutta Roma di un amore carico di stima e di affezione.
Sono felice di aver trascorso un po’ del mio tempo con voi e con tutti i vostri radioascoltatori e, nello spirito di San Filippo, << profeta della gioia cristiana >>, vi auguro di sperimentare nella vostra vita ad ogni istante quella gioia che è << il centuplo quaggiù >> promesso da Gesù Cristo ai suoi discepoli”.
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