Il vento impetuoso e il rischio di pioggia non hanno scoraggiato, neppure quest’anno, i coniugi Michele Gismondi e Roberta Nitti dall’organizzare nella loro Grumo Appula, comune della città metropolitana di Bari, il tradizionale omaggio liturgico a san Pio da Pietrelcina, nell’ampio spazio della zona artigianale dove è collocata la sua statua.

A presiedere la Messa all’aperto, questa mattina, è stato fr. Claudio Ricci, dell’équipe di Pastorale giovanile e vocazionale del Convento di San Giovanni Rotondo. Hanno concelebrato con lui, fr. Rohan Massimo Dzouza, originario dell’India e da poco inserito nella stessa Fraternità garganica, e fr. Raffaele Abbagnale, guardiano del Convento cappuccino di Nola.

Prendendo spunto dalle letture bibliche, fr. Claudio ha incitato, durante la sua omelia, a «vivere bene ogni giorno come se fosse l’ultimo», a «donarsi al massimo alle persone, come se non ci fosse un domani». «Così – ha spiegato – ha fatto Padre Pio che, si dice, abbia trascorso fino a 13 o a 14 ore al giorno in confessionale, svolgendo un ministero stancante». «Noi sacerdoti – ha confidato – dopo aver confessato per due ore abbiamo il mal di testa». Quindi, sempre riferendosi al suo santo Confratello, ha aggiunto: «Non ha fatto niente di speciale. Ha voluto bene a tutte le persone che incontrava: ai confratelli, ai figli spirituali e persino ai nemici». Per questo, invitando a seguire il suo esempio, fr. Claudio ha esortato: «Dobbiamo volerci bene!».

L’animazione liturgica e i canti sono stati curati dai giovani frati studenti di Teologia presso il convento di Santa Fara di Bari.

Prima della benedizione finale, ha preso la parola vicesindaco, Mirko Ventrella, che ha ringraziato Michele Gismondi e la sua famiglia «perché ogni anno regala alla comunità di Grumo questo momento di fede e di preghiera». Quindi ha salutato e dato il benvenuto ai frati che hanno celebrato l’Eucaristia, alla delegazione di San Giovanni Rotondo guidata da fr. Carmine Sanzone, alle suore di varie comunità presenti e ai fedeli, tra i quali ha citato il prof. Filippo Maria Boscia, (che è stato direttore del Dipartimento Materno-Infantile e Fisiopatologia della riproduzione umana presso l’ospedale “Di Venere” di Bari, professore associato e titolare della cattedra di Fisiopatologia della Riproduzione Umana presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari e presidente della Società Italiana di Bioetica) e la sua consorte, lo scrivente e la sua consorte e il comandante della locale stazione dei Carabinieri, il maresciallo maggiore Giuseppe D’Aiello.

Al termine della Messa, anche quest’anno, sono stati benedetti alcuni pani, poi distribuiti gratuitamente a tutti, dopo le immaginette della Madonna delle Grazie e di san Pio da Pietrelcina.

















