Il 13 marzo 2013, Jorge Mario Bergoglio, diventa Papa Francesco, il primo Pontefice gesuita e il primo proveniente dall’America Latina. Il mondo intero attendeva, e comparve un volto nuovo che scelse di chiamarsi Francesco. Un nome che è già un programma, un richiamo alla semplicità, alla pace, al Vangelo vissuto senza compromessi.
Il suo pontificato è stato un cammino di vicinanza. Ha gridato la dignità dei migranti, ha denunciato le guerre dimenticate, ha chiamato i potenti a prendersi cura della Terra, nostra casa comune. Ha viaggiato nei luoghi feriti del mondo, abbracciando i poveri, i carcerati, i malati. Ha ricordato che la Chiesa non è un castello chiuso, ma un ospedale da campo dove curare le ferite dell’anima.
Resterà per sempre impressa l’immagine del 27 marzo 2020: una Piazza San Pietro deserta, avvolta dalla pioggia. E lì, solo, Papa Francesco pregava davanti al Crocifisso. In quella notte buia, in quel silenzio surreale, l’umanità ritrovò una speranza.
Nel dicembre 2024 aprì la Porta Santa del Giubileo, invitando tutti a varcarla come pellegrini di misericordia. E con la sua morte, Francesco consegna al mondo un’eredità fatta di semplicità, coraggio e amore senza misura.
Ma tra i santi che hanno illuminato il suo cammino, uno ha avuto un posto unico nel suo cuore: Padre Pio da Pietrelcina.
Nel 2016, durante il Giubileo della Misericordia, volle che le spoglie del frate stigmatizzato fossero portate a Roma, dentro la Basilica di San Pietro. Migliaia di fedeli giunsero per venerarlo, in un abbraccio che univa cielo e terra. Fu un evento storico, che restituì la grandezza di un frate che aveva sofferto e pregato per tutta l’umanità.
Due anni dopo, Francesco volle farsi pellegrino nei luoghi di Padre Pio. A Pietrelcina respirò la fede semplice di quella terra, la stessa che aveva visto crescere un ragazzo fragile, poi diventato strumento potente nelle mani di Dio. A San Giovanni Rotondo, il Papa si raccolse in silenzio davanti al corpo del Santo, e incontrò i malati della Casa Sollievo della Sofferenza, l’opera che Padre Pio aveva voluto come carezza concreta al dolore umano e celebrò l’Eucaristia.
Francesco indicò i tre grandi doni di Padre Pio: la preghiera, la piccolezza, la sapienza della croce. Tre tesori che non appartengono solo ai santi, ma che ogni credente può custodire per vivere il Vangelo nella vita quotidiana.
Papa Francesco e Padre Pio: due uomini diversi, ma legati dallo stesso amore. Due cuori che hanno mostrato al mondo che la vera forza non è il potere, ma la misericordia. Che dalle ferite può nascere la luce. E che solo l’amore può trasformare il dolore in speranza.
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