Omelia Mons. Franco Moscone Domenica di Pasqua 2025: La Vittoria dell’Amore sulla Morte
Domenica 20 aprile 2025, Mons. Franco Moscone, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo ha presieduto la Santa Messa nel Santuario di Padre Pio.
L’Arcivescovo dopo essersi soffermato sulla simmetria tra i Vangeli di Giovanni e Luca ha ricordato che, non ci è dato vedere fisicamente Gesù risorto, come non fu dato neppure agli stessi discepoli nei primi istanti. Tuttavia, anche noi possiamo credere attraverso l’annuncio, come Giovanni, che vide i segni del Risorto e credette. È questa la nostra vocazione: credere senza vedere, ma con una fede matura, viva, fondata sulla parola e sull’esperienza della comunità.
“Questo è il giorno fatto dal Signore” – con queste parole Mons. Moscone ha proclamato la Pasqua come inizio della nuova creazione. È il giorno che inaugura un tempo redento, in cui la realtà è trasformata dalla vittoria della vita sulla morte, dalla luce sulla tenebra. È un tempo in cui ogni cosa è resa nuova dalla presenza del Risorto. La morte e il male – ha spiegato – non hanno più l’ultima parola. Gesù, attraversando il buio del Golgota, ha iniettato nel cuore del mondo un antidoto, un “virus” del bene che sconfigge ogni potenza distruttiva. “Il male è morto” – ha affermato con forza l’Arcivescovo – perché è stato vinto da Cristo crocifisso e risorto.
Mons Moscone ha ricordato anche il 32º anniversario della morte del venerabile Don Tonino Bello. Mons. Moscone ha richiamato le sue parole del 1990, quando, nonostante la fine della Guerra Fredda, avvertiva ancora “puzza di guerra”. Le sue parole oggi suonano tragicamente attuali. Le guerre non si sono spente. Anzi, si sono moltiplicate, rese più sofisticate, più devastanti. Il cristiano, ha detto Mons. Moscone, non può restare in silenzio di fronte alla violenza. Deve prendere posizione, annunciare la verità sulla vita e adottare strumenti non violenti. Il Vangelo non legittima la guerra, la condanna. E il cristiano ha una sola parola da portare al mondo: pace. Durante tutte le apparizioni del Risorto, la prima parola è “Pace a voi”. Una parola che vale per ogni credente, per ogni tempo. Anche oggi. Essere operatori di pace è la vera vocazione pasquale del cristiano. Portare pace dove c’è conflitto, unità dove c’è divisione, speranza dove c’è dolore.
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