In occasione del ventesimo anniversario della morte di san Giovanni Paolo II, i frati cappuccini del Santuario di San Giovanni Rotondo hanno commemorato l’evento con una particolare Messa vespertina, presieduta, il 2 aprile, da padre Zbigniew Gołębiewski, appartenente all’Ordine di San Paolo Primo Eremita, del Santuario della Beata Vergine Maria di Częstochowa. Hanno concelebrato con lui, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, il ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio, fr. Francesco Dileo, il guardiano del Convento di San Giovanni Rotondo, fr. Rinaldo Totaro, e altri sacerdoti, regolari e diocesani.
Per lasciare una memoria permanente della ricorrenza, al termine della Messa è stato previsto un segno che riassume in sé diversi elementi del legame fra Karol Wojtiła e Padre Pio: dopo la benedizione finale, tutti i concelebranti sono scesi nella cripta, che nei mesi invernali custodisce l’insigne reliquia del corpo del Cappuccino stimmatizzato, per scoprire una riproduzione dell’imago thaumaturga Beatae Virginis Mariae Immaculatae Conceptae in Claro Monte, che si venera come Regina di Polonia in località Jasna Góra. Tale riproduzione fu donata dai frati di San Paolo Primo Eremita ai frati cappuccini di San Giovanni Rotondo nel novembre del 2019, quando riportarono a Częstochowa la Madonna Nera pellegrina, che sostò a San Giovanni Rotondo dall’11 al 25 novembre.
Ora, la venerata immagine della Vergine Maria sarà venerata nel luogo in cui, il 2 novembre 1974, l’allora card. Wojtiła celebrò la Messa per commemorare il 28° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, accanto al corpo del Cappuccino stimmaizzato che conobbe nell’aprile del 1948 e che incontrò nuovamente all’inizio di ottobre del 1965.
La Madonna Nera, inoltre, richiama alla memoria un’altra espressione di devozione da parte del Karol Wojtiła nei confronti di Padre Pio. Il 27 gennaio 1972 padre Bernardino aveva scritto «una lettera ai Cardinali, agli Arcivescovi, ai vescovi, ad alcune personalità ecclesiastiche e laiche dell’Italia e di altre nazioni, chiedendo loro una lettera postulatoria da inviare al Santo Padre, perché Egli si degni di dare il nihil obstat per l’introduzione della Causa del P. Pio. Risposero: 19 cardinali, 58 arcivescovi, 133 vescovi, 43 ecclesiastici, 20 laici. Una delle prime, «la lettera della Conferenza episcopale della Polonia, è firmata da due Cardinali (Stefan Wyszynski, primate; e Karol Wojtyła, metropolita di Cracovia) e da 43 tra Arcivescovi e Vescovi». Scritta a Jasna Góra con una comune macchina da scrivere manuale sulla carta intestata del Primate di Polonia, porta la data del 3 maggio 1972.
Per questo, durante l’omelia, padre Zbigniew Gołębiewski, ha sottolineato il legame fra la Regina di Polonia e i due Santi: «Il Santo Pontefice nutriva una profonda devozione verso la Madonna di Częstochowa, che in Polonia veneriamo sotto il titolo della Regina della Polonia. Fin dalla sua giovinezza pregava insieme al suo papà davanti a questa icona, davanti alla Madonna Nera.
E poi, più avanti, il suo Pontificato, il suo insegnamento era incentrato sempre su Maria e sul grande mistero anche della nostra fede [che l’ha resa Madre di Dio]. Lui, in una delle sue udienze generali, diceva così, parlando di se stesso e del suo amore verso Maria: “Affidandomi totalmente alla Madre di Dio ho trovato Cristo”. Questa sua devozione lo unisce tanto a un altro devoto di Maria, a Padre Pio, che nel 1948, giovane sacerdote Karol [conobbe]: partecipò alla santa Messa celebrata dal nostro Frate e si confessa da lui. Poi, nel 1962, il vescovo Wojtyła scrisse a Padre Pio e chiese la sua intercessione per una malata di cancro. Lei, grazie alle preghiere di Padre Pio, viene guarita. Si rafforzò, in questo modo l’unione, questo legame spirituale tra questi due Santi».
Al termine dell’omelia, il frate di San Paolo Primo eremita ha spiegato ai fedeli: «La vita di Giovanni Paolo II ci insegna l’importanza di una fede radicata nella preghiera e nella devozione mariana. Il suo legame con la Madonna di Częstochowa, la Madonna Nera, con il suo volto così sofferente per il popolo, evidenzia come la santità sia frutto di un profondo rapporto con Dio, con i Santi e con la Regina di tutti i Santi, Maria Santissima, che veneriamo oggi in modo particolare come Madonna di Częstochowa; ma lei ha tanti aspetti, tanti volti, è sempre lei: la Madre della Chiesa, la Madre di ognuno di noi. In modo particolare quando ci troviamo nelle difficoltà».