E’ trascorso esattamente un anno da quando Papa Francesco – con due Chirografi pubblicati sul sito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano – dava inizio al progetto Laudato Si’ per la realizzazione di un Borgo eco-solidale presso la Sua residenza di Castel Gandolfo.
Distante circa 25 km da Roma, Castel Gandolfo, sorto sulle pendici del cratere vulcanico del Lago di Albano, ospita dal 1620 le Ville Pontificie con i loro splendidi Giardini rinascimentali, una vera e propria oasi di pace e meditazione che li hanno resi da sempre luogo prediletto dai Pontefici per il riposo estivo.
Rompendo tuttavia una tradizione centenaria, Papa Francesco già da alcuni anni ha rinunciato ad utilizzare le Ville ed i Giardini Pontifici come residenza estiva, aprendoli al pubblico e trasformandoli in un Museo. Un anno fa ha deciso di utilizzare questi bellissimi luoghi per realizzare un Borgo chiamato Laudato Si’ dal titolo della Sua Enciclica pubblicata nel 2015.
La vita di questo Borgo, infatti, è ispirata ai principi dell’ecologia integrale su cui si fonda l’intera Enciclica. Il Santo Padre afferma che “tutto è connesso”: l’ambiente naturale, la società umana con le sue culture, le istituzioni e l’economia. Per tale motivo, ogni essere umano deve prendersi cura della “casa comune” (la Terra) e di tutte le creature che la abitano. Solo in questo modo, infatti, si può assicurare un’autentica giustizia sociale, ponendo fine alle diseguaglianze, alle guerre e alla povertà, e si possono garantire modelli di sviluppo sostenibili che non sprecano le risorse naturali da lasciare alle generazioni future.
Nel Borgo si vive un’esperienza di comunità e condivisione basata sui principi della cura per l’ambiente e della solidarietà sociale.
L’aspetto ecologico si riflette innanzitutto sulle abitazioni che sono costruite con materiali ecosostenibili sulla base dei principi della architettura bioclimatica. Le case si integrano armoniosamente con l’ambiente circostante, riducendo al minimo l’impatto ambientale e promuovendo l’efficienza energetica. L’agricoltura si basa su sistemi naturali quali, ad esempio, la coltivazione biologica e rispettando il ciclo naturale delle stagioni. L’allevamento degli animali è condotto con metodi naturali evitando il ricorso ad antibiotici, ormoni ed integratori chimici. I prodotti agricoli (frutta e verdura di stagione, olio, aceto) e quelli derivanti dagli animali (carni, latte, formaggi, uova, miele) vengono quindi commercializzati. Particolare attenzione viene posta ai rifiuti che vengono se possibile riciclati oppure raccolti in contenitori differenziati per assicurarne un corretto smaltimento.
La solidarietà sociale è l’altro punto di forza della comunità: le persone che vivono nel Borgo si sostengono a vicenda, condividendo risorse e competenze per il bene comune. Attraverso progetti di economia solidale e iniziative di inclusione sociale, il Borgo è impegnato a costruire una comunità in cui regni la pace e la fratellanza. L’obiettivo finale è quello di vivere in armonia con il Creato seguendo il messaggio che San Francesco di Assisi ha lasciato nel Cantico delle Creature dal quale l’Enciclica papale trae ispirazione.
L’ultimo aspetto da non sottovalutare è quello educativo. Il Santo Padre ha infatti istituito presso il Borgo il Centro di Alta Formazione Laudato Si’ aperto “a tutte le persone di buona volontà, che si prefiggono di coniugare educazione all’ecologia integrale, economia circolare e generativa e sostenibilità ambientale”. Sono previsti vari percorsi di formazione adatti a studenti, educatori, religiosi, famiglie e chiunque desideri approfondire l’enciclica Laudato Si’ ed i temi ad essa correlati.
In sintesi, il Borgo rappresenta un invito a vivere secondo uno stile di vita più responsabile e consapevole, un’occasione per riscoprire il legame con la nostra “casa comune” e per impegnarci a costruire un futuro migliore per chi verrà dopo di noi.