Ad Utrecht le celebrazioni ufficiali per l’anniversario dalla fondazione, dove è stato presentato il primo caffè a zero emissioni di CO2
Il circuito internazionale di certificazione del commercio equo Fairtrade festeggia i 25 anni dalla fondazione. Tanto tempo è passato da quando un piccolo gruppo di visionari olandesi e una comunità di coltivatori di caffè messicani decisero di avviare una prima, pionieristica, forma di scambio commerciale alternativa a quella tradizionale. Che oggi arriva a coinvolgere milioni di persone tra gli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo e i consumatori nel resto del mondo.
Per ricordare l’anniversario Max Havelaar Netherlands, l’organizzazione olandese capostipite del movimento, ha organizzato nei giorni scorsi ad Utrecht un evento internazionale che ha coinvolto i lavoratori di Asia, Africa e America Latina, i quali hanno portato la testimonianza dell’impatto di Fairtrade all’interno delle comunità dei Paesi in via di sviluppo. Con l’occasione inoltre il Direttore di Max Havelaar Foundation ha presentato il primo caffè a zero emissioni di CO2, realizzato all’interno di un programma che aiuta i coltivatori di caffè a combattere gli effetti dei cambiamenti climatici.
Nel 1988 Frans van der Hoff, un missionario olandese, insieme all’economista olandese Nico Roozen e l’agenzia per lo sviluppo Solidaridad, lanciarono il marchio Max Havelaar, partendo dalla storia di un personaggio immaginario che combatteva lo sfruttamento dei coltivatori di caffè in Indonesia. "Dobbiamo riconoscere la genialità e allo stesso tempo la semplicità della loro idea. Hanno avuto un gran coraggio ad andare avanti anche quando tutti dicevano che non avrebbe funzionato, che al pubblico non sarebbe interessato. Hanno dimostrato grande ottimismo" ha dichiarato Molly Harriss Olsen, Presidente di Fairtrade International.
Il marchio Fairtrade si trova oggi su più di 30.000 prodotti tra cui tè, banane, zucchero e cioccolato, e il circuito coinvolge circa 1,35 milioni di agricoltori e lavoratori nel mondo. Negli ultimi 25 anni è divenuto il marchio etico più riconosciuto al mondo, con 4,8 miliardi di euro spesi ed alcune punte di eccellenza in alcuni paesi come la Svizzera, dove più della metà di tutte le banane vendute sono Fairtrade, oppure la Gran Bretagna, dove più del 40% dello zucchero confezionato è del commercio equo certificato oppure la Germania, dove un mazzo di fiori su 5 venduti proviene dalle filiere del circuito.