04 aprile
Ultimo dei Padri latini, Isidoro nasce verso il 560 a Cartagine da una nobile famiglia. La santità era di casa: tre fratelli furono vescovi e santi, Leandro, Fulgenzio e Isidoro. Una sorella, Fiorentina, fu religiosa e santa. Leandro, il fratello maggiore, fu tutore e maestro di Isidoro, rimasto orfano in tenera età. Inizialmente fu uno studente con poca voglia di studiare.

Come tanti coetanei marinava la scuola e vagava per la campagna. Un giorno si avvicinò ad un pozzo per dissetarsi e notò coma la corda scavò dei solchi lungo la roccia: capì, allora, che anche la costanza e la volontà dell’uomo possono superare le difficoltà della vita. Divenne l’uomo più sapiente del suo tempo e successe al fratello Leandro nel governo episcopale della diocesi.
Nel 633 presiedette il quarto concilio di Toledo. Si formò leggendo Sant’Agostino e San Gregorio Magno e divenne il maestro dell’Europa medievale e il primo organizzatore della cultura cristiana. Isidoro esercitò su tutta la cultura medioevale un influsso considerevole. Era un vescovo che si preoccupava soprattutto della maturazione culturale e morale del clero spagnolo e, per questo motivo, fondò un collegio ecclesiastico, prototipo dei futuri seminari, dedicando molto del suo tempo all’istruzione dei candidati al sacerdozio.
La sua sapienza era accompagnata da una profonda umiltà e carità che gli hanno meritato il titolo di “doctor egregius” e l’aureola di santo. Scrisse moltissimi libri che trattano di tutto lo scibile umano, dall’agronomia alla medicina, dalla teologia all’economia domestica.