Secondo la tradizione, Giovanni fu l’unico discepolo a non morire martire ma visse molto a lungo a Efeso dove morì intorno all’anno 100. Il vangelo che viene attribuito a lui è quindi molto posteriore ai precedenti di Matteo, Marco e Luca e possiede una struttura e uno stile differenti. In comune presenta l’inizio dell’attività di Gesù con il Battista, la presenza dei discepoli, i miracoli, che Giovanni chiama semeia, cioè segni che rivelano la gloria del Cristo e simbolizzano i doni (purificazione, pane vivo, luce, vita) che egli porta nel mondo, l’insegnamento e la crocifissione e Risurrezione. Il materiale proprio è presentato già con il Prologo, un inno cristologico che anticipa e presenta la missione di Gesù Cristo, Verbo del Padre fattosi carne, rifiutato dalle tenebre e accolto per rendere figli di Dio (cf 1,11-12). I suoi viaggi dalla Galilea a Gerusalemme sono molteplici e si insiste sull’importanza delle feste liturgiche giudaiche: tre pasque (2,13; 6,4; 11,55), una festa non precisata (5,1), una festa delle capanne (7,2) in cui si ricordava la vita di Israele nel suo cammino verso la terra promessa e una festa della dedicazione (10,22), che celebrava la riconsacrazione del Tempio dopo la profanazione di Antioco Epifane nel II sec a.C. Il vangelo di Giovanni si legge nelle ultime tre domeniche di quaresima dell’anno A: la III proclama l’episodio di Gesù che nel dialogo con la samaritana si presenta come l’acqua che dà la vita (4,1-42); la IV racconta il segno della guarigione del cieco nato manifestando Gesù come luce del mondo e dell’uomo (9,1-41); la V con la risurrezione di Lazzaro si preannuncia il segno della vita che solo Gesù può ridare (11,1-44). È un ciclo di letture che, dalla chiesa antica ad oggi, è dedicato ai catecumeni che si preparano a ricevere il battesimo durante la veglia Pasquale. Il “discepolo che Gesù amava”, secondo la definizione che Giovanni dà di se stesso ci conduce per mano alla comprensione del mistero di Dio, che rivela la sua natura d’amore nel suo figlio Gesù Cristo.
Come è nata la devozione di Papa Francesco per Padre Pio?
Nel 1928, fu il cappuccino ligure, padre Antonio Durante (morto in concetto di santità nel 1970), a portare, in Argentina,...