La storia di un’impresa sociale e la sua crescita raccontata a due voci, da don Andrea Bonsignori e Marco Ferrando, nel libro “Il coraggio di essere uguali. L’impresa diversamente automatica di Chicco Cotto” (ed. Terra Santa).
Don Andrea è un pedagogista e da oltre dieci anni dirige la scuola del Cottolengo di Torino. Nel libro racconta l’esperienza di Chicco Cotto che fa inserimento lavorativo e sociale di ragazzi autistici. Come? Gestendo distributori automatici di snack.
Un sogno diventato realtà per dare dignità alle persone autistiche. Questo in sintesi quello che la cooperativa sociale Chicco Cotto rappresenta per tanti ragazzi.

«Questo libro è nato praticamente da solo, sotto una spinta che noi ci siamo limitati a raccogliere e condividere – dice don Andrea – non ha l’ambizione di insegnare qualcosa a qualcuno, ma di incoraggiare le tante persone che vivono, da dentro e da fuori, la disabilità: nella sua semplicità, il racconto della storia di Chicco Cotto dimostra che il riscatto può passare anche dalle vie, ordinarie e sostenibili, dell’impresa, del lavoro, della concorrenza».
Sotto la guida di don Andrea Bonsignori, la Chicco Cotto non è solo un’impresa sociale e di vendita su scala nazionale, ma una società in grado di competere sul mercato e avere il coraggio di essere uguale a tutte le altre.
«Dal primo di gennaio abbiamo costituito una nuova realtà che si chiama Breackcotto. Siamo cresciuti e diventati un’impresa a livello internazionale. Al momento ovviamente solo in Italia abbiamo la nostra sezione ma nel giro di quest’anno apriremo anche in Francia e Spagna sul modello del coinvolgimento dei ragazzi con disabilità in particolare con problemi di autismo ma in generale di disabilità».