Tra le varie distinzioni che caratterizzano la classificazione dei profeti della Bibbia, sant’Agostino distingueva tra Maggiori e Minori, non per importanza o gradimento alcuno ma per la lunghezza e la corposità dei loro libri. Ben 66 capitoli intessono la struttura del Libro di Isaia, nel quale confluiscono scritti che abbracciano un arco di anni che vanno dall’VIII al VI sec a.C. Perciò gli studiosi suddividono in tre parti il lungo testo: i primi 39 capitoli, altrimenti detti Proto-Isaia, risalgono al profeta vissuto in Giudea e gli oracoli sono rivolti al popolo eletto e amato da Dio ma che ha perso la fede credendo di risolvere i problemi con mezzi umani, ricorrendo a illusorie alleanze politiche. Il Deutero- Isaia (capp 40- 55) appartiene al tempo dell’esilio in Babilonia (587-538 a.C.), in cui prevalgono testi messianici, che preannunciano la venuta del liberatore e messia. Indicativi a tal proposito sono i quattro carmi del Servo Sofferente, segno di salvezza per Israele e per tutti i popoli. Nel Trito-Isaia, dai capp 56 al 66, sono presentati una serie di oracoli di diversa origine, da cui emergono aspetti legati al culto, al tempio, all’osservanza della legge e al sabato. I primi versetti del cap 61 saranno proclamati da Gesù Cristo nella sinagoga di Nazareth per presentare la sua missione di Unto dallo Spirito di Dio (Lc 4,16-30).
L’appello di Papa Leone XIV ai potenti della terra: “mai più la guerra”
Questa mattina, Papa Leone XIV, dopo la preghiera mariana del Regina Caeli, ha lanciato un appello di pace per i...