Quando si parla di santità, si pensa subito a grandi figure come san Francesco, sant’Antonio, san Pio; solo in un secondo momento, a tanti altri che sono invece “in cammino” verso la santità. Uno di questi è don Antonio Spalatro.
Una vita breve la sua (muore a soli 28 anni) ma molto intensa. È don Giorgio Trotta, postulatore diocesano della causa di beatificazione, con la voce rotta dall’emozione, a fare un confronto tra due figure: quella di San Pio e quella di un quasi santo, don Antonio. L’immagine che ne emerge è quella di un bambino e di un gigante e automaticamente, una riflessione: “Padre Pio si identifica in Cristo crocifisso. Don Antonio Spalatro, invece, ha ricevuto un altro dono dal Signore, quello di essere chiamato al sacerdozio operativo: operare pastoralmente e a questa missione dedicare tutta la sua vita”. E prima ancora del suo sacerdozio si è offerto di portare l’annuncio e la salvezza a tutti coloro che incontrava. Entrambi però, chiedono di essere partecipi delle sofferenze di Cristo, che ha mostrato l’amore infinito del Padre, facendosi uomo per morire sulla croce. Quello dei santi è un esempio per tutti i cristiani, invitati a fare lo stesso nel cammino semplice e umile, chiamati a dare la risposta piena, ciascuno nel proprio stato.
Tanti bei ricordi, di chi l’ha conosciuto, sono raccolti nel libro che racconta la sua vita, scritto da don Giorgio Trotta, dal titolo: “Don Antonio Spalatro, uomo di Dio”. E come diceva sant’Ambrogio: “Cristo si può trovare nel cuore di un bravo sacerdote”. Sembra scritta apposta per lui.
Per approfondire la vita di don Antonio Spalatro visita il sito: www.donantoniospalatro.it