E’ terminata la settimana internazionale dedicata al “Sacramento della Riconciliazione in un mondo secolarizzato” promossa dal Segretariato Generale della Formazione della Curia Generale dei Frati Minori Cappuccini e dal Santuario di San Pio da Pietrelcina di San Giovanni Rotondo. A trarre le conclusioni delle giornate di formazione per i presbiteri è stato fr. Luciano Lotti, che, ripercorrendo i temi trattati dai diversi relatori presenti alle sessioni di lavoro, ha posto in risalto alcune “necessità” di cui la Chiesa e i sacerdoti devono farsi carico. Una Chiesa, ha detto Padre Luciano, che è immersa nella storia e deve fare i conti con il contesto attuale "sporcandosi i piedi con il fango della storia stessa", senza perdere però mai di vista “Cristo che riconcilia il mondo e dona una parola di speranza”. Le riflessioni svolte durante questa settimana non si concludono con la fine dell’evento, ma devono aprire nuovi discorsi per il futuro, dato che il ministero della Riconciliazione è parte integrante dei sacerdoti e un segno caratteristico dell’apostolato dei frati Cappuccini. Questi, infatti, si trovano ad affrontare tante situazioni di disorientamento da parte dei fedeli che non trovano equilibrio nella vita segnata dalla crisi di valori, ed allora il frate diventa punto di riferimento solo se dimostra di essere stato “sedotto da Dio”. Di fronte a questa testimonianza, però, molte volte si cade in una sorta di autoreferenzialità nell’ambito dei conventi, perdendo le opportunità offerte dal saper ascoltare di più le esigenze della gente anche al di fuori degli ambienti parrocchiali, per comprendere e accompagnare meglio il popolo di Dio. Altra “necessità” evidenziata da fr. Lotti, è quella di essere operatori credibili della Misericordia tramite un chiaro stile di vita, che, come insegna Padre Pio, deve portare ad un atteggiamento di rigore contro la secolarizzazione dilagante senza mai sentirsi appagati nel cammino di fede. Lo stesso San Francesco parlando di una vita conformata a Cristo interpella i suoi figli a chiedersi quanto questi siano conformi a Cristo nei modi, nello stile, nella vita sociale. Da qui la consegna che queste giornate suggeriscono a far sì che ciascuno nel proprio ministero possa radicare una continua ricerca di Cristo.