“Chi è il missionario?” Lei mi rispose:
“Un cristiano talmente innamorato di Gesù Cristo, da non desiderare altro che di farlo conoscere e amare.” Con questa espressione padre Piero Gheddo, missionario del Pime ( Pontificio Istituto Missioni Estere) ricorda la Beata Madre Teresa di Calcutta in occasione del suo XI anniversario della morte. Infatti, Madre Teresa è morta a Calcutta il 5 settembre del 1997 e il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta l’ha resa una delle persone più famose al mondo come ci ricorda padre Gheddo ai microfoni di Radio Padre Pio “Poteva sembrare una vecchia suora che viveva fuori dal nostro tempo. Invece la sua testimonianza di amore all’uomo e di santità l’ha resa gradita a tutti: ha inculcato il Vangelo in India, ha stabilito ponti di dialogo con Indù e musulmani, è riuscita a entrare in Paesi comunisti come Cuba e Cambogia,che perseguitavano la Chiesa e i cristiani. Tutto il suo segreto è racchiuso nelle parole di Gesù: “Amatevi gli uni gli altri, così come io amato voi…” Questo amore che riusciva donare agli altri è stato manifestato dal popolo il giorno del suo funerale. Al corteo funebre, trasmesso in mondovisione, erano presenti capi dello Stato, i rappresentanti di tutte le religioni, le folle di Calcutta. La commozione e il rimpianto divennero allora visibili, toccarono il cuore di credenti e non credenti. Alla folla che gremiva Piazza San Pietro, il 19 ottobre del 1993, in occasione della beatificazione della Madre, Giovanni Paolo II disse: “Placare la sete d’amore e di anime di Gesù in unione con Maria era il solo scopo dell’esistenza di Madre Teresa e la forza interiore che le faceva superare sé stessa e andare di fretta da una parte all’atra del mondo per la salvezza dei più poveri tra i poveri. Questa è stata l’umile suora che si definiva “…una semplice matita tra le mani di Dio…”
Padre Piero Gheddo ha incontrato, per la prima volta, Madre Teresa nel 1964 durante la visita alla Nirmal Hrida, la casa dei moribondi e alla Shishu Bhava,la casa dei bambini orfani, figli di ragazze madri abbandonati. Tornato in Italia, in quel 1964 quando Madre Teresa era ancora quasi sconosciuta fuori dall’India, (le Missionarie della carità sono state approvate da Paolo VI solo l’anno dopo) ha scritto molti articoli su colei che aveva un unico ardente desiderio che la rese Missionaria della Carità: prendersi cura “… dei più poveri dei poveri…”