La Liturgia del venerdì santo è una commossa contemplazione del mistero della Croce che mira non solo a commemorare, ma a far rivivere ad ogni fedele la dolorosa Passione del Signore. Ai microfoni di Radio Padre Pio abbiamo ospitato don Luciano Ruga, Viceresponsabile dell’Associazione
“Silenziosi Operai della Croce” di Roma.
Il Venerdì Santo rivolgiamo il nostro sguardo verso la Croce del Signore. In essa troviamo il culmine di quel cammino che ci ha fatto percorrere il profeta Isaia, ossia i famosi canti del Servo del Signore. Un personaggio che incarna un cammino d’obbedienza e di dono con riferimento a Dio e nell’affetto solidale verso tutto il popolo. Il venerdì santo è una giornata di silenzio per contemplare il Cristo morto per noi sul legno della Croce. La Croce di Cristo sta al centro della storia della salvezza, già intravista nell’Antico Testamento attraverso le sofferenze del Servo di Jahvè, figura del Messia che avrebbe salvato l’umanità non con il trionfo terreno, ma col sacrificio di sé. Ed è questa la via che ogni cristiano deve percorrere per essere un salvato e un salvatore. Obbedire a Cristo Sacerdote e Vittima, significa accettare come lui la croce abbandonandoci con lui alla volontà del Padre: “Padre nelle tue mani affido il mio spirito”.