La Quaresima è uno dei tempi nei quali siamo invitati con maggiore urgenza a confrontare giorno dopo giorno la nostra esistenza con la parola di Dio, in modo da operare un rinnovamento di noi stessi in vista della Pasqua. Ai microfoni di Radio Padre Pio ne abbiamo parlato con fra Giustino Nucci di Rimini, temporaneamente assegnato al ministero delle confessioni presso il Santuario di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo.
La cosa più importante della Quaresima è la Pasqua. Il passaggio, attraverso la croce, alla vita nuova. Un passaggio che Gesù Cristo fece duemila anni fa e che ora dobbiamo fare noi insieme con lui. Infatti, il Sommo Pontefice scrive: “È un pellegrinaggio in cui Lui stesso ci accompagna attraverso il deserto della nostra povertà, sostenendoci nel cammino verso la gioia intensa della Pasqua… La Quaresima non è tempo di costrizione o di sofferenza. E’ un tempo di preparazione seria, questo sì, ma non triste, alla Pasqua. Fin dall’inizio, al parola d’ordine sarà : cambiamento di mentalità”. Affinché l’uomo vecchio, che purtroppo continua a crescere dentro di noi, ceda terreno all’uomo nuovo. Nel suo messaggio, Papa Benedetto XVI scrive ancora: “…nel convertirci a Lui, nello sperimentare la sua misericordia grazie al sacramento della Riconciliazione, scopriremo uno “sguardo” che ci scruta nel profondo e può rianimare le folle e ciascuno di noi”. Dio vuole distruggere tutto ciò che vi è in noi di peccato, di antivangelo e di antipasqua, in modo che, così rinnovati, possiamo inserirci nel cammino di Gesù verso la vita. Dio vuole comunicarci la sua vita con maggiore pienezza. Per questo siamo invitati a una preghiera più abbondante e a un ascolto più attento della sua parola, a ricordare il nostro battesimo e anche a celebrare la nostra riconciliazione con Dio. Questo percorso di preparazione inizia con la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri. Il simbolo delle ceneri è molto antico e popolare. La cenere, ricordandoci che l’uomo è stato tratto dalla polvere della terra e perciò è caduco, ci rende umili. L’umiltà aumenta e si tinge di significato penitenziale quando ricordiamo che siamo anche peccatori. Possiamo considerare questi giorni come un portico di entrata nella Quaresima, un atrio che ci aiuta a prendere il passo della vita quotidiana verso la conversione preparatoria della Pasqua. Ci fa sempre bene alleggerirci delle cose superflue e riflettere sulla direzione che ha preso la nostra vita, per entrare così nel cammino verso la Pasqua.