“L’Agesci svolge un’azione educativa di grande valore e di rilevanza sociale, in un’epoca in cui gli adolescenti sono troppo spesso vittime di sollecitazioni ed esempi sbagliati e pericolosi”. L’on. Maria Burani Procaccini, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia, ha spiegato agli ascoltatori di Radio Padre Pio la motivazione con cui domani, Giornata nazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sarà assegnato alla World Association of Girl Guides and Girl Scouts (Wagggs) e alla World Organization of the Scout Movement (Wosm) il Premio Parlamentare per l’Infanzia 2005, per l’azione educativa svolta a favore dei bambini, ragazzi e adolescenti nel mondo.
Per comprendere meglio la missione ed il servizio che questa associazione cattolica svolge in Italia, abbiamo sentito i responsabili Dina Tufano e Eugenio Garavini.
“La storia del movimento scout e quella dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci) ci parla di una attenzione costante e focalizzata, nel corso degli anni, ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Ad esempio, vorremmo ricordare l’impegno dell’ssociazione nell’ambito del coordinamento italiano per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che ha permesso la nostra presenza alla sessione speciale Onu sui diritti dell’Infanzia, e anche il contributo offerto alla stesura della guida pratica per il Terzo Settore sul monitoraggio della Convenzione Onu su quegli stessi diritti.
Oggi contiamo oltre 180mila aderenti, di cui 30mila adulti educatori che propongono un ‘grande gioco’ alla luce del metodo scout di Sir Baden Powell a ragazzi e ragazze dagli 8 ai 21 anni in oltre duemila diverse realtà locali parrocchiali, di quartiere o di paese. Realtà a volte difficili.
Il tema dei diritti è uno dei temi centrali del Progetto nazionale dell’Agesci. L’ambizione è creare cultura associativa sull’argomento, sostenere un progetto di educazione forte, di frontiera dove problemi non esistono: esistono solo sfide.
Particolari temi sui quali ci confrontiamo e prestiamo particolare attenzione sono quelli del disagio, della diversabilità, dell’educazione alla legalità e alla giustizia: temi che non si possono trascurare.
I valori in cui crediamo sono molti, ma tra tutti è il primato della persona, dei nostri ragazzi, quello che più ci sta a cuore.
Alla base del rapporto c’è la fiducia, da dare ai ragazzi prima ancora di poterla meritare da loro: la fiducia come chiave di ogni relazione educativa.
Senso del dovere e della lealtà, cura e rispetto della propria persona e degli altri, l’amore per il creato e la vita all’aria aperta, uno stile di vita essenziale e sobrio, l’amore per la libertà e la capacità di assumersi le proprie responsabilità nel mondo, la disponibilità a rendersi utili ed aiutare gli altri, la capacità di lavorare in squadra, la generosità e la gratuità che si trasformano in spirito di servizio: ecco i nostri valori, che sono racchiusi dentro la cornice di una proposta di fede. Una religiosità che porta a riconoscersi figli di Dio ed a voler utilizzare al meglio la vita ed i talenti che ci ha donato, una dimensione religiosa determinante per la felicità di ogni uomo che trasforma lo scautismo in una sorta di nuovo umanesimo cristiano.
La profezia e la speranza su cui si basa il nostro servizio di capi sta nel fidarsi dei ragazzi, nell’aiutarli a diventare protagonisti della loro vita e della loro crescita, nel credere fermamente che da loro possa essere creato finalmente un mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”.