“In questi giorni ho avuto un primo incontro con un autorevole esponente della politica italiana per individuare un possibile percorso verso qualche piccola modifica della Legge 40”.
Ad un mese dai referendum sulla legge riguardante la fecondazione assistita, il professor Bruno Dalla piccola, genetista, presidente del Comitato ‘Scienza e vita’, in prima fila nella battaglia per l’astensione, ha rilasciato un’intervista a Radio Padre Pio in cui annuncia le prossime tappe dell’azione per la difesa comune dei diritti di tutti i soggetti coinvolti nelle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
C’è grande soddisfazione per il risultato raggiunto(oltre i settanta per cento degli italiani non si è recato alle urne), ma subito dopo le vacanze riprenderemo il lavoro, insieme con le centinaia di comitati e gruppi spontanei che si sono formati in questi mesi, per dare un’informazione scientifica corretta, rispettando la vita fin dal concepimento. La legge 40 –ha affermato il genetista- è una buona legge nella sua struttura generale, ma potrà essere ancora migliorata, attraverso il Parlamento, dopo un adeguato periodo di sperimentazione. La follia del referendum infatti è stata pretendere di modificare una legge a pochi mesi dall’entrata in vigore: un fatto insensato e inaudito.
Alcuni microaggiustamenti sono peraltro possibili: c’è un caso anzi, riferito alla formulazione dell’articolo 14, in cui modificare è doveroso. Laddove esso prevede la possibilità manipolare l’embrione per finalità di diagnosi o di terapia, si afferma, infatti, un’autentica sciocchezza scientifica, perché in tal caso(oggi comunque tecnicamente impossibile) si produrrebbe una terapia genica germinale, cioè si cambierebbero per sempre, anche per le generazioni successive, le caratteristiche genetiche di quella persona. Cosa inammissibile: infatti è una pratica bandita dalle normative di tutto il mondo. Bisogna dunque -ha ribadito il professore- rimuove assolutamente questa parte della legge. Proprio in queste ore, in un appuntamento con un importante uomo politico, abbiamo cominciato ad individuare i punti della legge che potremo toccare e cambiare. Sarà difficile, però, riuscirci entro questa legislatura”.