Discriminazioni, pestaggi, stupri: è il doloroso quadro delle violenze perpetrate ai danni delle donne algerine.
In un rapporto pubblicato oggi e subito inviato alle Nazioni Unite, Amnesty International accusa il governo dell’Algeria di non aver saputo proteggere la popolazione femminile, che tra l’altro subisce ancora le conseguenze delle mancate incriminazioni nei confronti dei responsabili delle migliaia di sparizioni avvenute nel corso del conflitto interno(anni Novanta).
“Alle donne viene negato il diritto a una vita normale. Sono lasciate nell’agonia di non conoscere la sorte dei loro mariti, figli, padri e fratelli -ha dichiarato Andrea Maurano, coordinatore Algeria della Sezione Italiana di Amnesty International- e le leggi vigenti continuano a discriminarle e a facilitare la violenza nei loro confronti.
La dettagliata denuncia di questa situazione è stata indirizzata in particolare al Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione contro le donne, l’organismo che proprio domani comincerà a prendere in esame le modalità con cui l’Algeria ha applicato la Convenzione Onu(cedaw) che mette al bando ogni forma di violenza contro le donne.