Dal 25 settembre 1939 al 29 ottobre 1946, per volere del principe d’Italia, Umberto di Savoia e del Vaticano, la Sacra Sindone fu custodita nell’abbazia di Montevergine (Av). Una mostra inaugurata il 19 settembre e allestita nel chiostro dei Corvi del santuario di Montevergine, ripercorre le tappe di questo evento, momento importante per la storia dell’abbazia.
“Dalla lettura del materiale documentato, – ha raccontato padre Riccardo Guariglia osb e direttore del Museo abbaziale di Montevergine ai microfoni di Radio Padre Pio – esposto in mostra, si può comprendere il perché della scelta del santuario di Montevergine come custode della Sindone.
Nel 1939, scoppiata la guerra, il re fece trasportare la Reliquia a Roma, al Quirinale; poi si rivolse alla Santa Sede per la scelta del luogo dove mettere al sicuro il Sacro telo. Subito si pensò a Montevergine, come più sicura. Il 25 settembre 1939 la reliquia fu consegnata, in segreto, all’abate Marcone, che la depose sotto l’altare del “Corretto da notte” nella clausura del Monastero. Ne erano a conoscenza solo l’abate, il priore e il sacrista del santuario. Nel 1946, terminata la guerra, con una lettera del 10 giugno, il re Umberto scrisse all’arcivescovo di Torino Maurilio Fossati perché la Sindone fosse riconsegnata alla città di Torino.
Con la mostra abbiamo riproposto una serie di pannelli,curati dal professor Emilio Lazzarin, delegato del Triveneto, del Centro internazionale di sindonologia che ripercorrono le tappe della permanenza della Sindone presso il nostro Santuario e ripercorrono anche tutta la ricerca storico-scientifica sul sacro Lenzuolo e le relative analisi fino a quella al carbonio.
La mostra si chiuderà domenica 31 ottobre con una giornata di studio sulla Sindone dal titolo:La Sindone tra scienza e fede degli albori del terzo millennio. L’uomo della Sindone è il Gesù dei Vangeli?”.
Per informazioni:
Santuario di Montevergine (Av)
Tel. 0825/72924