“Last Minute Market” compie un anno. E festeggia il suo compleanno tracciando un bilancio del suo primo anno di attività: recuperare i prodotti alimentari invenduti nei supermercati e distribuirli a chi ne ha bisogno, privati e associazioni di volontariato.
“Dai dati raccolti da gennaio ad agosto 2003 – ha detto Luca Falasconi, presidente del Last Minute Market – è emerso che ci sono 146 tonnellate di cibo recuperabile in un anno da un ipermercato di circa 10.000 metri quadri di estensione, di cui il 70% è destinabile all’alimentazione dell’uomo, il 30% dell’animale. Proiettando il dato a livello nazionale, ogni anno si potrebbero recuperare 50 mila tonnellate di cibo, e considerato che la quantità media di prodotti necessari per realizzare un pranzo è di 0,5 kg., il totale di pasti annuali realizzabili con gli invenduti di un ipermercato ammonta a 204.400, che vuol dire 560 al giorno.”
“Last minute market” è nato da una ricerca svolta dalla facoltà di Agraria dell’Università di Bologna, e ha preso forma coinvolgendo imprese e realtà del terzo settore. Obiettivo, recuperare prodotti alimentari che escono dal circuito distributivo (magari perché appena scaduti, o con qualche difetto di confezionamento) ma ancora commestibili, selezionarli e distribuirli a enti o associazioni che si occupano di chi vive in condizioni di povertà.
“Ogni mattina, alle 8 – ha aggiunto Falasconi – una persona del progetto si presenta nell’ipermercato, dove trova gli ‘invenduti’ già pronti, a sua disposizione. In breve tempo, vengono certificati e consegnati alle associazioni. A mezzogiorno sono già pronti per essere consumati. Una valida alternativa allo spreco”.