Il governo italiano deve fare di più per promuovere la responsabilità sociale delle imprese.
Alla vigilia della presentazione ufficiale, domani a Venezia, della campagna Meno beneficenza più diritti, Nicola Borello, in rappresentanza delle associazioni italiane promotrici(per circa tre milioni di iscritti), ha anticipato in un’intervista rilasciata nel corso del programma radiofonico Oggi per voi le richieste che saranno rivolte al ministro del Welfare Roberto Maroni, che venerdì porterà in sede di conferenza interministeriale europea le proposte dell’Italia.
“L’obiettivo della Campagna –ha spiegato Borello, di Azione Aiuto– è fare in modo che la produzione estera controllata direttamente o indirettamente dalle aziende europee avvenga nel pieno rispetto dei diritti fondamentali della persona e delle comunità locali.
Sullo sfondo, ricordiamo le risoluzioni del Parlamento Europeo, ed il recente documento delle Nazioni Unite sulla necessita’ di un quadro giuridico vincolante per i comportamenti delle imprese in tutto il mondo, nonché di controlli indipendenti e dell’obbligo di rendicontazione sociale”.
Definire un codice di condotta europeo, introdurre l’obbligo della presentazione di un bilancio socio-ambientale accanto a quello finanziario, attivare incentivi fiscali e finanziamenti per le imprese che possono dimostrare il raggiungimento di adeguati standard, e quindi introdurre parametri etici e ambientali vincolanti per le imprese che operano per conto degli Stati e dell’Unione Europea: sono gli altri punti fondamentali della Campagna, sostenuta tra gli altri da Amnesty International, Banca Etica, Cittadinanzattiva, Mani Tese, Save the Children, Transfair Italia.