Il 25 gennaio partirà da Firenze il “treno della memoria”, destinazione i campi di concentramento di Majdanek e Varsavia, in Polonia.
600 ragazzi delle scuole superiori e 70 universitari degli atenei di Firenze, Pisa e Siena insieme per un viaggio dall’alto valore simbolico.
“Non è la prima volta che viene organizzato un viaggio nei campi di sterminio – ha spiegato Ugo Caffaz, coordinatore dell’area istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana, ai microfoni di Radio Padre Pio – ma sempre in aereo e pullman e mai con il treno, come quello che appare nei libri di Primo Levi, vagoni piombati che trasportavano i deportati ad Auschwitz.
La nostra idea è che i ragazzi devono capire fino in fondo, cercare di identificarsi al massimo. E’ chiaro che un treno che viaggia per 22 ore dà la sensazione di cosa è stato uno degli aspetti della deportazione, forse uno di quelli peggiori, visto che dalla Grecia c’è stata gente che ha viaggiato per undici giorni consecutivi.”
E’ il terzo anno consecutivo dell’iniziativa, due volte ad Auschwitz e quest’anno a Majdanek e Varsavia, per ricordare che non c’è stato solo lo sterminio, come a Majdanek ma anche la rivolta a Varsavia.
“Partiremo domenica 25 gennaio – ha continuato Caffaz – e arriveremo il giorno dopo. Sono previsti due seminari di preparazione e gli interventi con storici ed ex deportati tra cui le uniche due bambine italiane, le sorelle Bucci sopravvissute nei campi di sterminio di Majdanek.”
“La prima volta ad Auschwitz sono stato nel 1982 con Primo Levi – ha raccontato Caffaz – l’emozione che ho provato credo sia la stessa che provano i giovani ora. Viaggiare con Primo Levi, in modo assoluto, il più intelligente, sensibile ed equilibrato dei testimoni e degli uomini di cultura del ‘900, è stato emozionante e commovente. All’epoca andai con pochi ragazzi che non lo lasciarono in pace un minuto. Era la seconda volta che tornava, dopo esser stato deportato. La nostra permanenza durò tre giorni. Conservo ancora delle lettere in cui Primo Levi mi ringrazia per averlo riportato in quel luogo.”