Anche quest’estate sono parecchi i giovani che hanno scelto di trascorrere il periodo delle vacanze in una missione o in un campo di lavoro all’estero. Una scelta coraggiosa e controcorrente di giovani che desiderano donarsi gratuitamente agli ultimi, condividendone la quotidianità della vita.
A proporre queste iniziative sono, oltre alle Caritas diocesane e associazioni umanitarie anche diversi ordini religiosi. Sulle frequenze di Radio Padre Pio abbiamo ospitato padre Benito Fusco, responsabile del Segretariato Missione dei Servi di Maria il quale ci ha presentato la realtà missionaria del Gruppo Missionario Giovanile (GMG).
“Ogni anno in molti scelgono di avvicinarsi ad esperienze di vita comunitaria e fraterna – ha raccontato padre Benito Fusco – trascorrendo dei fine settimana presso le nostre comunità e prepararsi così ad un viaggio che, anche se per breve tempo, li porterà lontano, in paesi sconosciuti. La preparazione prevede la frequenza ad almeno quattro incontri; è un cammino non vincolato a limiti di età, quanto piuttosto alla volontà di vivere un’esperienza missionaria sapendosi mettere in discussione, condividere la quotidianità anche nelle situazioni più difficili, slegandosi dalle comodità a cui spesso si è abituati. La preparazione è un tempo di conoscenza di se stessi e degli altri con cui magari si vivrà la realtà missionaria.
In effetti il Gruppo Missionario Giovanile (GMG) è nato nel settembre del 1999 proprio in seguito ad un viaggio missionario in India di alcuni ragazzi. L’incontro con gli indiani, la condizione di vita di molti poveri toccata con mano li ha spinti a proporre anche in Italia dei microprogetti finalizzati a portare un aiuto concreto a quella popolazione, cercando di promuovere un diretto interscambio culturale tra giovani del nord e del sud del mondo.
Ora vi chiedo di accompagnarci con la preghiera, fidata compagna di viaggio, poiché tra pochi giorni insieme ad un gruppo di giovani, partirò di nuovo per l’India per trascorrere ancora una volta un estate all’insegna della solidarietà e della condivisione”.