Non uccidete la libertà è l’ultima opera editoriale di monsignor Angelo Comastri, da poco nominato da Giovanni Paolo II coadiutore dell’Arciprete della Patriarcale Basilica di San Pietro, presidente della Fabbrica di San Pietro e Vicario Generale del Santo Padre per la Città del Vaticano.
Il libro, in uscita per le Edizioni San Paolo, è il ventiduesimo nei 9 anni di permanenza dell’arcivescovo a Loreto quale Amministratore Apostolico della Prelatura territoriale.
Autore di numerosi testi di spiritualità come Dio è amore(San Paolo, 2003), raccolta degli esercizi spirituali predicati a Giovanni Paolo II ed alla Curia romana, Comastri all’eterna domanda che cos’è la libertà? risponde: “Parlare di libertà oggi è come entrare in un terreno di sabbie mobili: ti sembra di poggiare il piede sul sicuro invece, improvvisamente, ti accorgi che il terreno non regge ma sprofonda sotto di te”, ricordando che “la libertà non consiste e non può consistere nel diritto di uccidere: se, in nome della libertà, qualcuno si arroga il diritto di calpestare un’altra libertà, vuol dire che la sua libertà è soltanto una maschera, anche se oggi molto diffusa”. E in conclusione “solo la fede ci svela il senso della vita, accendendo una lampada davanti alla nostra libertà”.
Intanto, continuando la sua opera pastorale a Loreto, nella Basilica che custodisce la Santa Casa l’arcivescovo ha cominciato il nono ciclo di predicazione dei Quaresimali Lauretani.
Il tema di quest’anno, Nel buio brillano le stelle, prende spunto da una frase di San Massimiliano Kolbe: “Falsa è l’idea, abbastanza diffusa, che i santi non siano stati simili a noi”.
Dopo la figura di Charles de Foucauld, nelle prossime settimane l’appuntamento del martedì sera sarà dedicato da monsignor Comastri ad Alessandra Di Rudinì Carlotti(22 febbraio), Alessandro Serenelli(1° marzo), Benedetta Bianchi Porro(8 marzo), Paolo Tahashi Nagai(15 marzo) e Madre Teresa di Calcutta(22 marzo).