Ieri l’Unicef ha presentato il nuovo “Progress for children”, un rapporto sul processo di vaccinazione di donne e bambini per prevenire malattie mortali.
Nonostante siano disponibili vaccini a basso costo, dai dati raccolti emerge uno sviluppo inadeguato delle vaccinazioni.
Nel 2002, durante la Sessione Speciale dell’Assemblea Generale dell’Onu, la comunità internazionale si prefisse di raggiungere come obiettivo, entro il 2010, la vaccinazione di almeno il dei bambini con meno di un anno.
Ad oggi sono più di 100 i paesi che hanno già ottenuto questo importante traguardo di vaccinare contro le malattie prevenibili il 90% dei bambini, mentre altri 16 paesi stanno ottenendo costanti progressi. Al contrario, in 74 paesi i programmi di vaccinazione non sono stati al passo, o i progressi risultano troppo lenti. Ogni anno nascono 130 milioni di bambini, accrescendo il numero di quelli da vaccinare.
“Le vaccinazioni contribuiscono ogni anno a prevenire la morte di 2 milioni di bambini sotto i 5
anni di vita”, ha sottolineato in un comunicato, il Direttore Generale dell’Unicef, Ann M. Veneman – le vaccinazioni rappresentano uno degli interventi più sicuri, efficaci e a basso costo a nostra disposizione. Dobbiamo salvaguardare i risultati che abbiamo ottenuto in molti paesi ed estendere i nostri sforzi ad altri paesi ancora”.
In generale, le vaccinazioni potrebbero ridurre di quasi ¼ la mortalità di bambini al di sotto dei 5 anni, nel caso in cui si riesca a raggiungere l’obiettivo entro il 2010.
“Potenziando le vaccinazioni di routine, introducendo nuovi vaccini quando divengono disponibili e integrando le vaccinazioni con altri interventi – ha concluso Ann M. Veneman – saremo in grado di contribuire, in modo decisamente rilevante, all’obiettivo chiave di sviluppo del millennio diretto ad aumentare il tasso di sopravvivenza dei bambini”.
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