Il 3 dicembre Giornata Europea dei Diritti delle Persone Disabili, è l’occasione ancora una volta per sottolineare il valore che i disabili riconoscono alla vita, la loro dignità, al forza interiore e il ruolo attivo che svolgono all’intero della collettività. Ne abbiamo parlato con il dott. Lino Brundu, direttore dell’Associazione Atlha– Associazione Tempo libero Handicappati, la prima realtà in Italia ad occuparsi della ricerca e dello sviluppo, a livello terapeutico, del tempo libero dei giovani disabili.
“La mancanza di opportunità di socializzazione, divertimento, sport, come pure praticamente l’inesistenza di strutture adeguate a pianificare la vita futura di chi vive in stato di disabilità, sono solo alcuni degli aspetti più drammatici che una persona disabile ed i suoi familiari sono costretti a sopportare quotidianamente. Le persone disabili rappresentano circa il 10% della popolazione all’interno dell’Unione Europea. Troppo spesso esse non godono degli stessi diritti e delle stesse libertà, nel quotidiano, goduti dagli altri cittadini comunitari. Insieme possiamo far cambiare tali atteggiamenti e le leggi che ne ostacolano una giusta integrazione. Ecco perché la giornata del 3 dicembre resta uno di quegli appuntamenti in cui dobbiamo batterci affinché i pregiudizi, gli ostacoli e le barriere culturali vengano abbattute, per lasciare posto al diritto delle persone disabili di vivere la propria diversità a prescindere dalla propria condizione. La disabilità non è una malattia o un problema personale. Ecco perché dobbiamo impegnarci insieme a modificare questa cultura che penalizza coloro che, con molta superficialità, vengono visti, da lontano, soltanto come diversi“.
In questo contesto si inserisce l’iniziativa della rassegna d’Opere d’arte che darà voce alla solidarietà presso il centro dell’Ottagono in Galleria Vittorio Emanuele dal titolo: “A misura d’uomo” e che sarà inaugurata il 3 dicembre alle ore 11:30, alla presenza delle massime autorità e da Naomi Campbell, testimonial dell’Associazione.
“A misura d’uomo – continua il dott. brundu – vuol dare una lettura della quotidianità con lo sguardo di chi è spesso non è considerato una parte importante della nostra società, e a torto, considerati incapaci di vedere e sentire con obbiettività. E’ un percorso originale, che trae impulso attraverso l’esposizione di opere fotografiche che raccontano il vissuto, le immagini e le sensazioni di chi convive con la disabilità un’esistenza carica di difficoltà e rinunce, ma anche esaltarne il coraggio, la speranza e la voglia di vivere. Una rappresentazione per affrontare e abbattere i pregiudizi che influenzano le diversità e sicuramente lo spettatore sarà indirizzato a interrogarsi. La direzione artistica della rassegna d’Opere è stata curata eccezionalmente da Alberto Bonari. L’intenzione è quella di trasmettere un importante messaggio di solidarietà e sensibilità, rivolgendosi a tutti i cittadini Europei“.