Il 15 dicembre 1972 veniva approvata in Italia la legge 772, che istituiva il servizio civile.
33 anni dopo, il VII rapporto della Conferenza nazionale Enti servizio civile(Cnesc), realizzato in collaborazione con l’Istituto ricerca sociale di Milano, mostra come, nel corso dell’anno 2004, il valore economico dei servizi erogati equivale a circa 80 milioni di euro, con un tasso di ritorno sull’investimento pari a circa il 23 per cento.
“Ma l’elemento più importante che emerge –ha spiegato a Radio Padre Pio il presidente Fausto Casini(nella foto)- è la soddisfazione dei giovani per un’esperienza che arricchisce. Vengono così premiati i forti investimenti che gli Enti aderenti alla Cnesc stanno facendo sulle strutture e con l’impegno dei volontari. Ora chiediamo alle forze politiche di aumentare(necessiterebbe un raddoppio) i finanziamenti, e ci auguriamo continuità negli interlocutori, di fronte all’incognita delle regioni”.
Nel corso del 2004 oltre 10.000 giovani, dei 17.000 che hanno presentato domanda, hanno svolto il servizio civile presso gli enti della Cnesc(tra gli altri Acli, Anpas, Caritas, Cnca, Focsiv, Italia Nostra, Misericordie). I volontari in servizio hanno impiegato circa 10 milioni e seicentomila ore del proprio tempo, in media più di mille ciascuno. Ogni volontario, in media, ha prestato la propria attività al servizio di 16 utenti.
Gli utenti che hanno usufruito dell’opera dei volontari sono stati circa 250.000, la metà dei quali nel settore dell’assistenza. 70mila circa le persone servite nel campo dell’educazione e della promozione culturale, 25mila e 14mila, rispettivamente, nei settori della tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico e culturale; ciascun volontario, in media, ha prestato la propria attività al servizio di 16 utenti.
Secondo i risultati dell’autovalutazione, il giudizio complessivo sul servizio civile risulta ampiamente positivo: voto 8,2. Lo svolgimento delle attività non pregiudica la prosecuzione degli studi universitari, ma il valore aggiunto dell’esperienza riguarda soprattutto la crescita civile e la sfera dei rapporti umani: a seguito dell’anno di servizio, ragazze e ragazzi ritengono di aver accresciuto soprattutto la loro capacità di confrontarsi con realtà differenti e di relazionarsi con gli altri. Il servizio ha comunque un ruolo molto importante anche per l’ingresso nel mondo del lavoro: il 78 per cento degli intervistati consiglierebbe l’esperienza ai propri conoscenti e amici per aumentare la possibilità di trovare lavoro.
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