“I calciatori, e gli uomini dello sport in genere, portano una responsabilità di cui devono essere coscienti: il loro comportamento, di fatto, incide su quello dei ragazzi”.
Don Paolo Giulietti, responsabile del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Cei(Conferenza Episcopale Italiana) commenta dai microfoni di Radio Padre Pio l’ultimo, ennesimo brutto episodio che ha investito il calcio italiano, avvenuto nella partita d’esordio agli Europei della Nazionale italiana, e costato tre giornate di squalifica a Francesco Totti(nella foto).
“Ormai i giovani parlano molto meno di pallone, non ci sono più quei momenti in cui tutti si riconoscono, come accadeva fino a poco tempo fa, ma è rimasta una buona percentuale che ancora si appassiona a questo mondo, pur nella consapevolezza che il calcio si trova da tempo in una situazione piena di problemi e scandali.
In definitiva però, soprattutto per i giovanissimi, le imprese dei campioni continuano ad essere importanti e significative. Un ruolo educativo comunque indiscutibile; motivo in più per dimostrare di essere capaci di affrontare la vita da adulti, anche attraverso l’autocontrollo”.