Nel giorno del 78esimo compleanno di papa Francesco si è svolta l’ultima udienza generale del 2014. Continuando il ciclo di catechesi incentrato sulla famiglia, papa Francesco si è soffermato sulla vicenda della famiglia di Nazaret nella quale Cristo è nato ed è cresciuto, "in una periferia quasi invisibile, anzi, piuttosto malfamata". L’esperienza della Santa Famiglia, secondo il Papa, deve essere di aiuto per ogni famiglia cristiana così da "accogliere Gesù, ascoltarlo, parlare con Lui, custodirlo, proteggerlo, crescere con Lui; e così migliorare il mondo".
Ciascuna famiglia cristiana – come fecero Maria e Giuseppe – può anzitutto accogliere Gesù, ascoltarlo, parlare con Lui, custodirlo, proteggerlo, crescere con Lui; e così migliorare il mondo". Il Papa, quindi, ha esortato i presenti a far spazio nel cuore e nelle nostre giornate al Signore così come fecero Maria e Giuseppe. "La famiglia di Nazaret ci impegna a riscoprire la vocazione e la missione della famiglia, di ogni famiglia. E, come accadde in quei trent’anni a Nazaret, così può accadere anche per noi: far diventare normale l’amore e non l’odio, far diventare comune l’aiuto vicendevole, non l’indifferenza o l’inimicizia".
Al termine dell’Udienza, prima dei saluti in lingua italiana, il Papa ha rivolto un appello a favore delle "vittime dei disumani atti terroristici compiuti nei giorni scorsi in Australia, in Pakistan e nello Yemen" e ha esortato i presenti a pregare il Signore per i defunti e per la conversione "dei violenti che non si fermano neppure davanti ai bambini".