“Conosciamo tutti il terribile significato della parola shoà, ma nessuno sa che ce n’è un’altra, porrajmos, che nell’antica lingua nomade vuol dire la stessa cosa: annientamento, distruzione”.
Mentre l’Italia intera fa memoria delle vittime dello sterminio nazista, Massimo Converso, presidente dell’Opera Nomadi, interviene ai microfoni di Radio Padre Pio per ricordare altre minoranze perseguitate, lanciando alle istituzioni italiane un’accusa ed una proposta.
“Siamo molto arrabbiati. I fratelli ebrei vanno onorati, ma non si devono dimenticare gli altri: forse non tutti ricordano che gli slavi erano considerati una razza subumana da Himmler, il teorico della famigerata soluzione finale. Gli zingari, sia rom che sinti, sono stati sterminati nei lager. E così disabili, testimoni di Geova, omosessuali…La legge che ha istituito la Giornata della Memoria non ne fa cenno: noi vogliamo che venga cambiata, perché questa è l’ennesima discriminazione che siamo costretti a subire”.
La deportazione degli zingari nei lager cominciò nel 1942, causando oltre 500mila vittime di cui alcune centinaia provenienti dall’Italia settentrionale.