Il Settore studi, ricerche e documentazione della Fivol (Federazione italiana volontariato) in occasione dell’8 marzo, ha condotto una ricerca sul “volontariato rosa” in Italia, per comprendere il ruolo ed il valore della donna nelle organizzazioni no-profit.
“Dalla nostra indagine emerge che sono circa 500 mila le donne impegnate nel volontariato in più di 13 mila gruppi, da nord a sud senza distinzione geografica – ha detto Marco Giovanini tra i curatori della ricerca – E’ curioso notare che solo una donna su tre ricopre ruoli di presidenza all’interno di un’organizzazione di volontariato, segno di una forte impronta sessista nella nostra società.”
Il mondo del volontariato si tinge maggiormente di rosa soprattutto nel nord-est del nostro Paese con più di 7mila organizzazioni no-profit a forte o esclusiva presenza femminile.
La volontaria tipo ha più di 45 anni e non è attiva sul mercato del lavoro, questo favorisce una migliore attitudine femminile a dedicarsi al volontariato dopo il ritiro dalla vita professionale.
“Le donne impegnate nel volontariato – ha proseguito Giovanini – portano con sé una delle caratteristiche più belle dell’universo femminile: la sensibilità. Ecco perché la loro presenza è prevalente in ambiti che vanno dalla tutela dei minori, alle famiglie disagiate, dalle coppie in crisi alle donne vittime di violenza. Eccezionale è la loro sensibilità nell’ascolto e nel relazionarsi con il prossimo.”