Il 26 aprile 1968, pochi mesi prima del transito verso il cielo del suo amato padre Spirituale, Pio da Pietrelcina, moriva Maria Pyle. Nonostante sia trascorso tanto tempo, il suo ricordo, lungi dall’affievolirsi, si va ravvivando nella memoria di chi l’ha conosciuta e incuriosisce sempre chi ne sente parlare. Ma chi era questo strano personaggio che approdò a San Giovanni Rotondo per “caso” e non lo abbandonò più?
La “signorina americana”

Così era conosciuta a San Giovanni Rotondo Adelia Maria Pyle, nata nel New Jersey il 17 aprile 1888, da una ricca famiglia borghese. Dotata di una fervida intelligenza, fin dall’infanzia ricevette una formazione molto ricca: coltivò con grande profitto la musica, il canto, lingue estere e la pedagogia. Ancor giovane strinse una solida amicizia con la pedagogista italiana Maria Montessori, ne divenne in breve una preziosa collaboratrice e la seguì in Europa. Fu nel vecchio mondo che Adelia conobbe più da vicino la religione cattolica e, trovando in essa le risposte da sempre cercate, nel 1918, a Barcellona, si fece battezzare ricevendo il nome di Maria. Suo vivo desiderio era quello di avere un padre spirituale che la guidasse sulla via della perfezione. Nel 1923 giunse a Roma con la Montessori e qui sentì parlare per la prima volta dello stigmatizzato del Gargano.
“Figlia mia, non andare più in giro. Fermati qui”

Il 2 ottobre 1923, trovandosi a Capri in vacanza con la Montessori, partì insieme ad un’amica per San Giovanni Rotondo. Qui, il 4 ottobre, nella chiesetta di Santa Maria delle Grazie, incontrò Padre Pio da Pietrelcina. A 35 anni Maria aveva trovato finalmente il suo direttore spirituale. Di quel primo incontro Maria ricordava: “ci guardammo soltanto, poi caddi in ginocchio e dissi “Padre”. Sul mio capo si posò la mano stigmatizzata del Padre, che mi disse “figlia mia, non andare più in giro. Fermati qui”.
Il convento non è per te

Alla scuola di Padre Pio, Maria procedette celermente nella via della perfezione cristiana, vivendo una fede viva, una speranza ferma e una carità ardente. Ma non ancora soddisfatta, chiese a Padre Pio di diventare religiosa in una congregazione francescana. La risposta del Santo frate fu inequivocabile: “il convento non è per te, iscriviti al Terz’Ordine francescano”. Vesti il saio francescano, ricevendolo dalle mani dello stesso Padre Pio, il 24 agosto 1924 e il 6 settembre dell’anno seguente fu ammessa alla professione col nome di suor Pia. Indosso, fino alla morte, sempre e solo un saio francescano ed osservò in maniera perfetta i consigli evangelici.
La Casa della Carità

Per essere più vicina al suo padre spirituale, nel 1925 suor Pia si era fatta costruire una casa nei pressi del convento di Santa Maria delle Grazie. La sua divenne “la casa della carità”, sempre aperta a tutti e quando nessuno bussava alla sua porta era lei che andava a cercare almeno un povero da far sedere alla sua mensa. Suoi speciali ospiti furono i genitori di Padre Pio. Venuta a visitare il figlio nel dicembre 1928, in occasione del natale, mamma Peppa si ammalò gravemente e morì il 3 gennaio 1929. La permanenza di Zi Grazio fu frequente e prolungata, vi trascorse gli ultimi anni della sua vita. Morì nella stessa stanza dove la sua consorte si era addormentata nel Signore circa 20 anni prima, assistito giorno e notte dal figlio, la sera del 7 ottobre 1946.
Nella casa del Padre Celeste
Conformandosi più perfettamente al padre San Francesco e al suo padre spirituale, Maria rinunziò a tutto, nominando erede dei suoi beni materiali la Provincia di Sant’Angelo dei frati minori cappuccini. Dopo la sua morte, avvenuta 50 anni fa, è stata sepolta nel cimitero comunale di San Giovanni Rotondo, nella Cappella degli stessi frati, dove riposano anche le spoglie dei genitori di Padre Pio e dei due padri spirituali del santo: Benedetto e Agostino da San Marco in Lamis. Che Maria Pyle sia entrata in paradiso lo affermò lo stesso Padre Pio, rispondendo ad un frate che domandava della sorte Maria.
Un futuro davvero bello
Qualche giorno dopo la morte di mamma Peppa, sorpresa in lacrime, Maria confesso candidamente a Padre Pio di essere preoccupata per la sorte della sua casa al termine dei suoi giorni. Padre Pio le disse: “anche se questa casa dovesse crollare verrebbe ricostruita pietra su pietra è destinata ad un uso che è bello e buono”.
La sua casa oggi
La casa, custodita dei frati minori cappuccini responsabili del servizio di Animazione Vocazionale, come “profetizzato” da Padre Pio è oggi “destinata ad un uso che è bello e buono”: accoglie i giovani in ricerca vocazionale, piccoli gruppi per giornate di ritiro.
In cielo attraverso l’amore
“Si entra in cielo attraverso l’amore, cioè attraverso le cose con le quali abbiamo amato”. E’ questa la spiegazione che da il gesuita Padre Marco Ivan Rupnik, autore dei mosaici della Chiesa Inferiore di San Pio, a questo mosaico che vediamo nella foto. Ritrae Padre Pio fermo sulla porta del paradiso che per lui ha la forma della porta del confessionale, e chiede al Signore di lasciarlo lì finché il suo ultimo figlio non sarà entrato. Nel paradiso si intravede Mary Pyle, sua grande discepola e figlia spirituale, e la Madonna delle Grazie da lui tanto amata e venerata.
Per avere maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet: www.mariapyle.org
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