Il 12 novembre 2003 è un giorno che nella storia italiana sarà ricordato come uno dei più tristi e dolorosi dalla seconda guerra mondiale: in Iraq, a Nassirya, esplode un camion pieno di esplosivo che distrugge una caserma in cui operavano i carabinieri nell’ambito dell’Operazione Antica Babilonia. Dodici carabinieri, cinque militari dell’esercito e due civili vengono falciati dall’esplosione. Tra i feriti c’era un ragazzo, arrivato il giorno precedente, Aureliano Amadei, che ha la passione per il cinema e ha accettato la proposta di Stefano Rolla, un regista, di girare un film documentario sulla realtà crudele e drammatica della guerra. Il tempo di fumare venti sigarette e piomba la tragedia con tutta la sua portata mortale. Il regista è uno dei due civili che perde la vita e Aureliano viene ferito ad una gamba. Riceve le cure nell’ospedale americano in Iraq e poi al Celio di Roma. Ma questo non gli impedisce di realizzare con ancor più vigore e convinzione il film, che intitola come il suo pacchetto fumato in un giorno, “20 sigarette”, che racconta quell’evento tragico con gli occhi di chi lo ha vissuto in prima persona, anzi sopravvivendo per un miracolo, quasi per portare a compimento il progetto di narrare la quotidianità di tanti soldati italiani che si trovano ogni giorno a far i conti con il pericolo, ma con un’umanità e un senso di fratellanza che ha di eroico il difendere la propria vita. È un documento eccezionale che ha portato in giro per l’Italia Aureliano, nel ritirare premi e nel portare la sua testimonianza diretta anche ai più giovani nelle scuole. Tutto questo per riflettere.
In morte di Papa Francesco. Fr. Francesco Dileo
La lettera del Ministro della religiosa provincia "Sant'Angelo e Padre Pio" Provinciale fr. Francesco Dileo in morte di Papa...