Per la prima volta nella storia dalla nascita della Riforma francescana dei Frati Cappuccini (circa 11.000 Frati sparsi nei cinque continenti, di cui 2.500 con 377 Conventi soltanto in Italia), 400 di loro sono riuniti in questi giorni dal 27 al 31 Ottobre ad Assisi in «capitolo», proprio all’inizio del terzo millennio e in vista della scadenza del 2028 quando la Riforma dei Cappuccini (1528) segnerà la sua presenza nella storia della Chiesa di mezzo millennio.
“Il tema di questo spettacolare incontro -afferma P.Gianluigi Pasquale OFM Cap, portavoce del Capitolo delle Stuoie – celebra la Fraternità minoritica ed ecclesiale in un mondo che cambia, inserendosi sullo stile di quella prima volta quando Francesco d’Assisi (1221) volle i suoi compagni riuniti attorno alla chiesetta di Santa Maria degli Angeli, detta la Porziuncola, su delle stuoie appunto, ossia tappettini di materiale erbaceo, sui quali i frati ascoltavano il Poverello loro fondatore e dove pure trascorrevano la notte.
Per questa prima occasione i Frati non si ritrovano ad ascoltare conferenze o a programmare strategie, bensì per stare assieme almeno per una prima volta, tra incontri di gruppo e laboratori di fraternità. E saranno proprio i Frati i protagonisti delle tre passioni che li mantengono frati del popolo: la fraternità, la minorità e l’amore per la Chiesa.
La presenza dei Cappuccini italiani nel territorio del Paese è fortemente inserita nell’immaginario collettivo di ciascuno. Basti pensare ad alcune loro figure altamente significative di questi anni come il santo Padre Pio da Pietrelcina, il Servo di Dio Padre Mariano da Torino, il popolare «Frate Indovino) (Mariangelo di Cerqueto), o molte altre che incontriamo quotidianamente sulle nostre strade, con i volti incorniciati dalla folta barba e con i saldali ai piedi. E di queste figure di Cappuccini, in questi giorni ad Assisi se ne vedono molte.”